venerdì 20 dicembre 2024

Novena di Natale: quelle preghiere laiche che salgono...

 

E oggi dove facciamo la novena di Natale? Io alla stazione Termini, davanti a due enormi alberi di Natale, sui quali i passanti attaccano migliaia di messaggi. Se non ci fosse stato il treno che partiva avrei passato tutta la mattinata a leggerli. Qualcuno comunque l’ho letto.

Sono quasi tutti bigliettini scritti a Babbo Natale. Qualche altro, pochi, a Gesù Bambino. Le richieste sono le più varie: superare un esame (in genere il titolo dell’esame universitario specifico per me profano risulta un po’ enigmatico); la pace; una benedizione per i genitori, i nonni; una grazia per la cognata con un tumore; una casa, un appartamento; la gioia per la propria ragazza… Ci sono anche poesie sul Natale, manifestazione di sentimenti più vari.

Per lo più sono…. direi preghiere laiche. Belle. A chi rivolgerci se non c’è più un Dio? Eppure abbiamo bisogno di un’invocazione, di esprimere un desiderio, di esplicitare un sentimento. Comunque di condividere. Allora si lascia lì un bigliettino, rivolto a chi passa, o forse a nessuno, ma in ogni modo bisogna comunicare. È difficile trovare qualcuno a cui rivolgersi, qualcuno che ha tempo e voglia di ascoltarti, ma non si può tacere, tenere per sé… altrimenti si scoppia. Allora ecco un bigliettino piccolo come un francobollo o grande come un fazzoletto, scritto in stampatello, in corsivo, in italiano, in inglese, in lingue che non conosco, ma che intuisco essere slave o con caratteri orientali… ma che sono le lingue di che vuol dire, e sono persone di tutte le lingue!

L’abete sale su, alto alto e porta quelle preghiere ancora più in alto, lassù dove qualcuno ascolta e capisce; qualcuno che ama tanto il mondo al punto che, mosso a compassione, manda suo Figlio sulla terra.

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