Un
ritratto semplice ed essenziale di p. Gaetano Liuzzo l’ha tracciato il
Superiore generale, p. Marcello Zago, il 15 dicembre 1992: «Voglio ripeterle
ancora il mio grazie per quello che ha fatto da Oblato e per quello che è.
Nella sua umiltà serena, nel suo dinamismo senza pretenzioni, nella sua
testimonianza fraterna, nei suoi giudizi saggi, nella disponibilità
servizievole, nella sua unità alla Congregazione Lei rimane un esempio di
Oblato che ha vissuto la sua vocazione e che ha percorso le vie del Signore. E
questa sua vita si è irradiata nelle COMI con il tocco della prudenza e della
autenticità oblata».
Qualche
anno più tardi sarà egli stesso che, ringraziando il Superiore generale per gli
auguri dei 70 anni di oblazione, sintetizza in poche parole la parabola della
sua vita: «… 70 anni della mia oblazione. Il Signore misericordioso li ha
arricchiti di tanti doni e di tante grazie: la salute, la capacità di lavorare
e di annunziare le Sue meraviglie, un bell’afflusso di vocazioni per gli Oblati
e per le COMI, la simpatia costante e incoraggiante dei superiori e di tanti
amici e benefattori e, in particolare, la grazia della diffusione del senso
missionario tra la gente. Soprattutto mi ha concesso per sua bontà la
grazie di avviare le COMI e di averle potuto mandare prima in Africa e poi in
Uruguay dove lavorano insieme ai nostri Padri, e dove comincia a fiorire
qualche bella vocazione. […] Mi sento di dover cantare un grande Magnificat di
ringraziamento […]» (agosto 1999).
Qualche
anno fa (2011) ho tracciato il profilo di p. Liuzzo in un breve libro, L’idea
missionaria. La passione di Padre Gaetano Liuzzo. Si potrebbe scrivere
ancora tanto di questo grande missionario. Oltre ai numerosi articoli e alcuni
libri ci ha lasciato tantissime lettere, per la quasi totalità ancora
inesplorate, che ci consentono di entrare nel suo mondo interiore e nel vortice
della sua opera infuocata, piena di iniziative e creatività. Oltre alle lettere
circolari indirizzate alle COMI, vi sono quelle più private, scritte per lo più
ai superiori. Sono soprattutto queste che ci lasciano intravedere una
dimensione meno nota del suo cammino interiore: le difficoltà, le prove, le
incomprensioni, la tenacia, la convinzione con la quale ha perseguito gli
ideali che aveva chiarissimi.
In
occasione dei 20 anni dalla sua partenza per il cielo ho raccolto alcuni tra i tanti
documenti che ci ha lasciato e ho preparato un saggio piccolo piccolo su tre
ambiti della sua vita: come Oblato, come direttore dell’AMMI, come fondatore
delle COMI, con una testimonianza iniziale sul suo rapporto con la famiglia di
origine.
Con
la certezza che il suo ricordo sarà sempre vivo e presente tra noi.
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