“Così Dio mi aiuti. Amen”. Sono le parole con cui termina
la “formula di oblazione”. Sono così essenziali, densi e impegnativi i suoi singoli enunciati
che per la loro attuazione ci vuole proprio l’assistenza di Dio. Proprio come
pregava Paolo: «Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a
compimento fino al giorno di Cristo Gesù» (Fil 1, 6).
Una “formula”, da “forma”, norma, regola, è costituita da
parole stabilite dalla legge o dalla consuetudine per la validità di un atto
solenne. Per noi Oblati esprime una sua sacralità, pone in continuità con
migliaia di padri e fratelli che l’hanno pronunciata quando sono entrati a far
parte della famiglia e l’hanno ripetuta fin sul letto di morte.
Possiamo ripeterla ancora una volta:
Nel nome di Nostro Signore Gesù Cristo, alla presenza
della Santissima Trinità, della beata Vergine Maria, di tutti gli angeli e i
santi, di tutti i miei fratelli qui riuniti, prometto a Dio, faccio professione
e voto di castità, povertà e obbedienza per tutta la vita.
Parimenti faccio voto di perseverare fino alla morte nel
Santo Istituto e nella Società dei Missionari Oblati della Santissima e
Immacolata Vergine Maria. Così Dio mi aiuti. AMEN.
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