«Gli Oblati hanno sempre ritenuto
fondamentale il rapporto con le famiglie dei loro candidati visitandole e
invitando genitori e parenti a visitare a loro volta le case di formazione.
Nella comunità di Vermicino in particolare, si favoriva anche la conoscenza
delle famiglia dei giovani tra di loro, organizzando incontri e programmi
comuni, nella convinzione dell’importanza di una convergenza formativa.
Lentamente la nuova famiglia religiosa diventava la famiglia di tutta la
famiglia di origine. Gli spazi della casa di Vermicino consentivano che i
familiari potessero passare alcuni giorni con i figli e l’intera comunità,
facendo crescere la conoscenza e la comunione reciproche».
Così scrivo nella biografia di Giovanni Santolini.
A conferma ho trovato due foto che non avevo mai visto, di Giovanni con i miei
genitori. La foto li ritrae sula terrazza di casa a Genova, circondata dall’alta
rete perché i bambini di una volta potessero giocare tranquilli. È il giorno
dell’ordinazione sacerdotale di Giovanni. Io non ero potuto andare, ma vi erano
andati i miei genitori perché l’osmosi tra le famiglie era tale che sentivano
Giovanni come uno di loro. La mamma e la sorella di Giovanni, a loro volta,
sono stati a trovare i miei genitori…
Nella prima foto i tre parlano tra di loro,
ma la seconda ritrae Giovanni che ne dice una delle sue, come era solito,
facendo scoppiare l’ilarità dei miei genitori. Chissà come se la stanno ridendo
adesso in cielo.
Nessun commento:
Posta un commento