venerdì 30 novembre 2018

Un desiderio struggente di qualcosa di bello

 «Ci sono sere in cui non riesco a prendere sonno se durante il giorno non ho avuto la mia razione di bellezza. Con l’avanzare negli anni ne divento sempre più dipendente. Può capitarmi di provare un desiderio struggente, al limite della sofferenza, di qualcosa di bello. Certe volte mi sembra di essere tornato bambino, quando avevo bisogno di una favola per chetarmi. La facciata di una chiesa, un affresco, il profumo di un vino possono addirittura commuovermi; oppure un tramonto, un’ora di silenzio, la lettura di pagine che mi svelino qualcosa a cui non avevo mai pensato o che non avevo mai provato».

Non è piacevole trovare qualcuno dal quale ti senti espresso?
Questa volta è Antonio Polito, nel libro Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita.
Consonanza anche in quel “con l’avanzare degli anni”.
Così oggi, casualmente, dopo una breve visita ai Rosminiani, mentre torno alla macchina, mi ritrovo davanti la basilica di san Giovanni a Porta Latina. Dietro un impercettibile velo di pioggerellina autunnale, nel buio della sera, mi si rivela quali fosse la prima volta, con le possenti e insieme lievi forme.
Uno sguardo basta per appagare quello struggente desiderio di bellezza.
È un invito a entrare. Bellezze nella bellezza: le colonne antiche, gli affreschi lucenti e l’armonia.
Bellezza delle bellezze: nella solitudine e nel silenzio parla ancora dal tabernacolo.


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