martedì 13 novembre 2018

Se non mi ami tu chi mi ama?



Ormai che sto raggiungendo i 70 anni posso dedicarmi ad una delle mie più piacevoli passioni: fare la guida turistica! Così domenica, ormai per l’ennesima volta, ho accompagnato una decina di Fratelli Oblati sulle orme di sant’Eugenio a Roma, cominciando da san Silvestro al Quirinale, un autentico gioiello, che il nostro fondatore scelse come sua sede romana. Non mi stanco di illustrare le bellezze di questa chiesa, abitualmente chiusa al pubblico, e di raccontare quanto sant’Eugenio ha vissuto tra queste mura.
Il gruppo dei Fratelli, di tutti i continenti, ha poi voluto che li accompagnassi a visitare un focolare. Strana richiesta, nata dal desiderio di vedere uno stile di vita cristiano diverso, completamente evangelico e completamente inserito nella vita quotidiana.

Eccoci così in un appartamento nel quartiere “africano”, che ormai ha una sua bella storia, bella come quella di san Silvestro al Quirinale. La piccola comunità ci accoglie in festa e scegliamo come lingua comune l’inglese, per raccontarci il vissuto di ogni giorno.

Poi si apre una pagina di vita di Chiara:
Nel novembre del 1980, anno in cui nel Movimento dei Focolari si approfondiva il tema della volontà di Dio, Chiara Lubich chiese a Gesù di aiutarla in modo decisivo a farsi santa. Un giorno, pregando, le sembrò di trovare la risposta: «Ho una strada sola per farmi santa. È una sola la volontà di Dio su di me: è Gesù Abbandonato». «E ancora in quei giorni – confiderà in seguito – Gesù mi fece capire: “Ma se non mi ami tu, chi mi amerà?”. Nel senso: “Guarda che in tutti i secoli, in venti secoli, io, come Abbandonato, mi sono come svelato a te. Poi tu l’hai comunicato a tanti. Ma se tu mi tradisci, se tu non sei la mia sposa, se tu non scegli me unicamente come volontà di Dio (…), se tu non ami me, chi mi amerà?».

È una storia nota, riportata anche nel libro di Florence Gillet, La scelta di Gesù abbandonato… ma quello che non tutti sanno è che questa esperienza Chiara l’ha vissuta proprio in questo focolare, pregando in una minuscola cappellina ricavata da un vano nascosto. Da allora Gesù eucaristia è presente in quella cappellina e dà luce e forza per continuare a sceglierlo e amarlo nel suo abbandono.


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