domenica 11 novembre 2018

Incontro con Giuseppe Benedetto Labre


  
Il ritratto eseguito dal pittore francese
Così abbiamo cominciato i nostri itinerari romani alla scoperta dei santi.
Il primo è stato Giuseppe Benedetto Labre, mendicante, senza fissa dimora, che alloggiava abitualmente sotto un arco del Colosseo come tanti altri poveri. Uno dei “folli” di Dio, che passava di chiesa in chiesa a pregare, ridistribuiva ai poveri le elemosine che riceveva, viveva in costante contemplazione.

Siamo andati a vedere il luogo dove morì. Uscendo dalla chiesa di santa Maria ai monti, il suo più amato punto di riferimento, a due passi dal Colosseo, cadde per terra, moribondo. Il macellaio della strada accanto, lo raccolse e lo condusse a casa sua, all’attuale numero 2 di via dei Serpenti, lo portò su e lo adagiò sul letto della figlia, dove spirò. La carità che il santo aveva esercitato in vita gli fu restituita in punto di morte. Appena si sparse la voce della sua morte, nel quartiere Monti fu tutto un 
grido: “È morto il santo, è morto il santo!”.
Bello, sopra il letto, in quadro che raffigura la Madonna che si toglie l’aureola per porla sulla testa del santo.

Ad accoglierci, nella stanza che ora è trasformata in cappella, le sorelle della Pro Sanctitate, che hanno avviato lo scambio di comunione tra tutti noi, un piccolo gruppo, una ventina di persone, rappresentative di diversi carismi: una piccola Chiesa riunita attorno a san Giuseppe Benedetto Ladre.
Ci siamo poi spostati nella chiesa di santa Maria ai Monti, a venerare la tomba del santo.

Del santo abbiamo un ritratto, eseguito da André Bley, pittore francese che, nel 1777, lo scelse come modello per la figura di Cristo in un quadro della vocazione di Pietro. In una lettera al fratello il pittore raccontò che in una strada di Roma aveva incontrato «un giovane mendicante con una piccola barba rossa». Gli sembrò il volto adatto per il suo Cristo. Gli chiese se voleva posare per lui, ma Benedetto si rifiutò. Il pittore insistente, dicendo che anche lui era francese e che posasse per farli un favore. Allora Benedetto accettò purché bastasse una sola mattina. «Venne, posò come una statua e alla fine della seduta non volle denaro. Sorridendo disse: “Andiamo! Che sia gloria di Dio!”».
Che sia gloria a Dio!


Nessun commento:

Posta un commento