Questi giorni ho visto fratel Frank
con una bella macchina fotografica professionale. Gli ho mostrato la mia ultima
foto, non proprio professionale, di un gatto che ho visto ieri alla finestra di
una casa lungo la strada. C’è il riflesso sul vetro e anche l’inquadratura non
è granché. Non importa, mi piaceva quel gatto pacifico che non si è minimamente scomposto
mentre lo osservavo e lo fotografavo.
“Il gatto è il simbolo della
contemplazione”, mi ha subito detto fratel Frank. “Sta a lungo immobile, sembra
assente, eppure non è estraneo a quanto avviene attorno a lui. Appena
percepisce un rumore muove appena un orecchio, e quando si rende conto che non
c’è nessun pericolo, continua tranquillo senza lasciarsi distrarre. Osserva
attentamente un gatto e vedrai che imparerai tante cose”.
“Perché la preghiera, ha poi
continuato, non è mettersi in agitazione, dire tante cose… Entra nella tua
stanza, dice Gesù, chiudi la porta e lì nel segreto stai alla presenza del
Padre”.
Parlando con lui mi sono accorto che
è un contemplativo. Ha lavorato come meccanico “quando le auto erano auto,
divise in meccanica e impianto elettrico. Ora per fortuna sono in pensione,
perché non saprei più mettere le mani su un motore, tutto è compiuterizzato”.
È in pensione ma non sta con le mani
in mano. Prepara i bambini alla prima comunione e soprattutto segue le famiglie
dei bambini con incontri e dialoghi, visita gli ammalati all’ospedale, incontra
i poveri… “Preparo oggi quella che sarà la Chiesa di domani: piccole comunità,
piccoli gruppi, cristiani che sono tali più per convinzione che per tradizione, più per scelta che per abitudine”.
CARO PADRE FABIO:
RispondiEliminaQUANTE PERLE DI SAGGEZZA...........
GRAZIE ARRIVA AL CUORE.............
OGNI GIORNO E' UN DONO CHE CI ARRIVA!!!
GRAZIE.