lunedì 15 luglio 2013

Il fuoco sacro arde in Tara Hill


Tara Hill. La collina appena pronunciata fu sede dei primi Re d’Irlanda, che investiti presso la Pietra del Destino, oggi ricordato da un piccolo menhir sulla sua sommità.

La foto dall’alto mostra due grandi solchi circolari, uno attorno a un grande tumulo a corridoio, l’altro attorno a quella che doveva essere la sede del re e dei druidi.
Miti e leggende avvolgono questi luoghi millenari.
Arrivo lassù all’ora del tramonto. Una grande pace avvolge la fertile pianura e l’orizzonte si apre lontano lontano, fino ai monti del nord e a quelli del sud.
Fu qui che la notte d’inizio primavera dell’anno 433 il re Lóegaire mac Néill andò su tutte le furie quando, sulla collina di Slane vide avvampare un fuoco. Chi aveva osato trasgredire la legge che vietava che in quella notte si accendessero i fuochi prima di quello che lui stesso avrebbe dovuto accendere per festeggiare la festa della primavera?
Mandò i suoi soldati e trovarono san Patrizio. Essendo quella la notte di Pasqua, il santo aveva acceso il grande fuoco della risurrezione. Condotto sull’isola di Tara spiegò al re la fede cristiana, soprattutto il mistero della santa Trinità. “Com’è possibile che esista un solo Dio”, chiese il re, “quando noi ne conosciamo così tanti? E come è possibile che sia uno e insieme tre?”. Fu allora che Patrizio si chinò, accolse uno trifoglio e lo mostrò al re: “Un solo filo d’erba e insieme tre foglie…”.
Il re gli permise di annunziare la nuova fede ed Erc, il vecchio servitore del re, si convertì, fu battezzato e ordinato vescovo. Un  nuovo fuoco sacro si accendeva su Tara Hill
Nella lunga Confessione che ha lasciato al popolo irlandese prima di morire, nella quale racconta la sua straordinaria storia, così ha sintetizzato il credo nella santissima Trinità che aveva proclamato davanti al re Lóegaire mac Néill:

Non v'è altro Dio, né ci fu mai in passato né ci sarà in futuro, al di fuori di Dio Padre ingenerato, senza principio, dal quale è ogni principio, signore di tutto; e del suo figlio Gesù Cristo, che dichiariamo sempre esistito con il Padre, generato prima dell'origine del mondo spiritualmente presso il Padre in modo ineffabile, prima di ogni principio: per mezzo di lui sono state fatte «le cose visibili e invisibili», si è fatto uomo e dopo aver vinto la morte e stato accolto nei cieli presso il Padre (…). Ed ha effuso in voi abbondantemente lo Spirito Santo, dono e «pegno di immortalità, che rende figli di Dio e coeredi di Cristo coloro che credono e gli obbediscono. Questo è il Dio che confessiamo e adoriamo unico nella trinità del suo santo nome.

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