Sbarcò nella tarda serata di lunedì 20 luglio. Fu
subito condotto nella periferia di Dublino, a Inchicore, nella piccola di
campagna dove gli Oblati abitavano da un poco più di un anno. Erano le 11 di
sera ma c’era ancora luce. Un bel gruppo di persone era lì per accoglierlo. Ne
rimase molto commosso.
Il giorno dopo venne a trovarlo mons. O’Connor, vescovo
emerito di Madras in India e il superiore degli Agostiniani che parlava
italiano, ambedue amici degli Oblati. Più tardi andò a salutare l’arcivescovo
di Dublino, con una carrozza che il vescovo gli aveva mandato. Ad attenderlo i
notabili dell’università cattolica, alcuni membri del seminario Maynooth e gli arcivescovi
di Armagh e di Cashel.
Il giorno seguente fu accompagnato al seminario
maggiore All Hallows, alla casa dei Gesuiti, dalle Suore del Sacro Cuore, dagli
Agostiniani, al seminario nazionale di Maynooth, dove rimase a pranzo. Nel
pomeriggio altro visite.
Giovedì 23: visita all’università cattolica Stephen’s
Green e pranzo dagli Agostiniani.
Venerdì 24: altre visite e finalmente pranzo con gli
Oblati
Sabato 25: visita ad alcune manifatture, pranzo con il
canonico Pope, amministratore della cattedrale.
Domenica 26: messa nella chiesa di legno degli Oblati;
la distribuzione della comunion durò un’ora. Messa solenne nella pro-cattedrale
di Dublino. L’arcivescovo lo accompagnò in carrozza a visitare la città. Al
ritorno alla cattedrale fu accolto dalla banda cittadina. Rivolgendosi al
popolo lì radunato, espresse la sua gioia nel trovare in Irlanda la stessa fede
che del popolo della sua antica diocesi di Marsiglia, fondata da san Lazzaro. Dopo
la benedizione con il Santissimo Sacramento, tornò dagli Oblati accompagnato
dagli uomini e le donne delle confraternite.
A sera tardi scrisse nel libro di casa degli Oblati
che non aveva parole per lodare lo spirito religioso che aveva trovato nella
comunità e il lavoro missionario. Raccomandò di essere fedele alla regola.
Lunedì 27 ripartì per Liverpool e per la Scozia.
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