venerdì 18 aprile 2025

La solitudine di Gesù

Cos’è che avrà fatto soffrire di più Gesù nella passione? Forse l’essere lasciato solo da tutti. L’aveva predetto durante l’ultima cena: “Tutti voi mi abbandonerete” (Mc 14, 17), “mi lascerete solo” (Gv 16, 32). Ma quando vede che davvero lo lasciano solo dovrà aver sentito come una pugnalata. “La mia anima è triste da morire… vegliate con me” (Mt 26, 38). E invece i discepoli si addormentano e lo lasciano solo nella sua angoscia. Quando le guardie del tempio lo fanno prigioniero “tutti lo abbandonarono e fuggirono” (Mc 14, 50).

Deve affrontare il processo del Sinedrio e quello di Pilato da solo: nessuno che prende le sue difese. Che processo è senza un avvocato di difesa? Viene abbandonato in mano ai soldati che lo torturano, lo deridono, lo umiliano e non c’è nessuno che gli sta accanto, lo sostenerlo. “Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati” (Sal 69, 21). Solitudine nel sinedrio, solitudine nel pretorio, solitudine nel carcere… La stessa esperienza che farà san Paolo, vero seguace di Gesù: “Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato” (2 Tim 4, 16). Dove sono gli amici, i discepoli fedeli? “Sono povero e solo” (Sal 25, 16).

Davanti all’incomprensione e al rifiuto, Gesù avrebbe potuto smettere di amare: “Perché amare se nessuno mi ama, se tutti mi abbandonano?” Eppure egli continua ad amare, nonostante venga lasciato solo; continua ad amare, anche quando sente il suo popolo gridare: “crocifiggilo”; continua ad amare, anche quando nessuno crede al suo amore.

Sente che attorno a lui dicono: “Dio lo ha abbandonato” (Sal 71, 11). Allora egli stesso, dopo tante angheria, dopo tanto patire, dopo tanta ingratitudine, dopo ore di agonia e di solitudine, grida: “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato” (Is 49, 14). Lo ha abbandonato il suo popolo, lo hanno abbandonato i suoi discepoli, possibile che anche il Padre lo abbandoni? “Dio mio, Dio mio, perché anche tu mi hai abbandonato?”.

Il patire più grande è stata forse questa solitudine. Non c’è patire più grande che patire da soli, senza poter condividere il patire. Gesù ha provato fino in fondo la solitudine umana perché non fossimo più soli.

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