Cos’è che avrà fatto soffrire di più Gesù nella passione?
Forse l’essere lasciato solo da tutti. L’aveva predetto durante l’ultima cena: “Tutti
voi mi abbandonerete” (Mc 14, 17), “mi lascerete solo” (Gv
16, 32). Ma quando vede che davvero lo lasciano solo dovrà aver sentito come
una pugnalata. “La mia anima è triste da morire… vegliate con me” (Mt
26, 38). E invece i discepoli si addormentano e lo lasciano solo nella sua angoscia.
Quando le guardie del tempio lo fanno prigioniero “tutti lo abbandonarono e
fuggirono” (Mc 14, 50).
Deve affrontare il processo del Sinedrio e quello di Pilato
da solo: nessuno che prende le sue difese. Che processo è senza un avvocato di difesa? Viene abbandonato in mano ai soldati che lo
torturano, lo deridono, lo umiliano e non c’è nessuno che gli sta accanto, lo sostenerlo. “Mi
aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati” (Sal
69, 21). Solitudine nel sinedrio, solitudine nel pretorio, solitudine nel
carcere… La stessa esperienza che farà san Paolo, vero seguace di Gesù: “Nella
mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato”
(2 Tim 4, 16). Dove sono gli amici, i discepoli fedeli? “Sono povero e
solo” (Sal 25, 16).
Davanti all’incomprensione e al rifiuto, Gesù avrebbe potuto
smettere di amare: “Perché amare se nessuno mi ama, se tutti mi abbandonano?” Eppure egli continua
ad amare, nonostante venga lasciato solo; continua ad amare, anche quando sente il suo popolo gridare: “crocifiggilo”; continua ad amare, anche
quando nessuno crede al suo amore.
Sente che attorno a lui dicono: “Dio lo ha abbandonato” (Sal
71, 11). Allora egli stesso, dopo tante angheria, dopo tanto patire, dopo tanta
ingratitudine, dopo ore di agonia e di solitudine, grida: “Il
Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato” (Is 49,
14). Lo ha abbandonato il suo popolo, lo hanno abbandonato i suoi discepoli, possibile
che anche il Padre lo abbandoni? “Dio mio, Dio mio, perché anche tu mi hai
abbandonato?”.
Il patire più grande è stata forse questa solitudine. Non c’è
patire più grande che patire da soli, senza poter condividere il patire. Gesù
ha provato fino in fondo la solitudine umana perché non fossimo più soli.
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