Arrivo a Douala a notte fonda. Al mattino sono nella cattedrale per la messa delle sette. Il coro canta a squarciagola. Seguono le lodi, anche queste interamente cantate a tutto volume dal gruppo liturgico n. 1. Domani sarà la volta del gruppo n. 2. Nonostante il volume al massimo, alcuni uomini dormono tranquillamente nelle navati laterali segno che si sentono a casa. Alla fine della messa il prete racconta a tutti che è contento di essere tornato dall'Italia perché in quel Paese lontano le persone il venerdì santo lavorano come sempre, il lunedì di Pasqua vanno in vacanza senza pregare... Effettivamente qui mi dà l'impressione di essere in un mondo profondamente religioso. Dopo la messa alcune persone rimangono a pregare in silenzio, atre pregano all'esterno, davanti alla grotta di Lourdes.
Ed ecco l'immersione nella città, guidato da p. Simon che con la sua
fuoriserie mi porta in una delle due comunita oblate della citta. La fuoriserie: cinture di sicurezza fuori uso, per aprire la portiera dal di dentro basta abbassare il finestrino, sporgere la mano fuori e cercare la maniglia (quella di dentro è inesistente...).
Che bella immersione nell'Africa! Un caos organizzato, perfetto, con le moto sgangherate che creano grovigli inestricabili; il casco è inesistente in compenso sui manubri sono rigidamente installati gli ombrelloni per i sole. La vita si svolge tutta sulla strada, con un intrecciarsi creativo di colori e odori e tanto movimento. Il quartiere della parrocchia oblata che mi ospita si chiama Madagascar vivissimo, violento, pieno di problemi... In compenso ospita il più grande mercato al coperto della città. Attorno per chilometri si stende un altro mercato di strada, che circonda letteralmente la chiesa e il quadrilatero con le scuole e le opere parrocchiali. Inizia alle 5 del mattinofino alle 6 della sera. Le strade sono sterrate e tutto è rigorosameSimon, che in città guida all'impazzata, qui mette il rallentatore perché attraversare il mercato richiede un'abilità tutta particolare.
Quanti sono gli abitanti della parrocchia? Il parroco non lo sa perché la mobilità è costante. Non sa bene neppure quali sono i confini... La veglia di Pasqua ha battezzato 35 adulti, che si sono preparati durante tutto l'anno. La mattina di Pasqua ha battezzato 40 bambini.
La comunità, due Oblati, vive in un appartamento al quinto piano, rigorosamente senza ascensore. Da lassù si domina tutto il mercato, rumorosissimo e qui si sta sempre con le finestre aperte. Per andare alla chiesa slalom attraversare il mercato dove si vende di tutto.
La chiesa è un'oasi di pace, anche se pure lì entrano i rumori del mercato. Ma i canti della messa dominano. E come cantano bene! Molto meglio che in cattedrale. Tutti rispondono, tutti partecipano, tutti cantano. Dopo la messa il gruppo dei giovani che fanno il servizio liturgico hanno lezione di liturgia, mentre un gruppo di donne fa scuola di canto… Tutto organizzato! Anche se poi la luce manca di provvisorio in tutto il quartiere… nessun problema, prima o poi ternerà.
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