Oggi il funerale di don Enrico Pepe, primo di nove fratelli
e sorelle: eloquente la testimonianza di una delle 72 tra nipoti e pronipoti.
Li ha sposati tutti lui! Nel 1964 lascia questa bella famiglia per
un’esperienza missionaria fidei donum in Brasile, dove rimarrà per venti anni,
evangelizzando e formando generazioni di preti, di cui più di una decina sono
poi diventati vescovi. Tornato in Italia si è stabilito a Grottaferrata, nel
Centro Sacerdotale. È lì che l’ho conosciuto, con il suo perenne sorriso: una
persona che dava il senso della sicurezza, della fedeltà…
Una volta ha detto: “Ho passato anch'io le mie notti e quando la tentazione mi voleva far prendere decisioni fuori dell'unità ho avuto la grazia di ragionare così: «Se mi trovo in questo carisma è perché Gesù in mezzo mi ha attratto e chiamato. Se devo uscire da questo carisma, è lui che mi deve buttar fuori. Io, pur non capendone il perché e soffrendo magari le pene dell'inferno, devo rimanere fedele alla sua chiamata». Abbracciando Gesù abbandonato, anche quando umanamente sembrava assurdo, ho sempre ritrovato la luce del Risorto, di Gesù in mezzo a noi. E ho visto ravvivarsi attorno a me la vita della Chiesa: nelle parrocchie in cui ho lavorato, fra i tanti sacerdoti con cui ho potuto condividere l'Ideale, fra i centinaia di seminaristi per i quali ho tenuto esercizi e ritiri spirituali e molti dei quali hanno fatto loro la vita dell'unità. Alcuni di loro oggi sono vescovi".
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