Tutti, tutti, tutti… Ma come
si fa ad arrivare a tutti? È il punto di arrivo, il compimento del sogno…
Proprio oggi mi è arrivato
un commento al blog di ieri: «È bello il carisma che tutti siano uno, ma
difficile realizzarlo».
Ed ecco la seconda parola
per attuare il sogno di Dio: due! È il punto di partenza per arrivare a tutti.
Si parte in due, bastano due o tre… È questa la seconda parola che lo Spirito
Santo ha messo in luce quando nei rifugi quelle ragazze leggevano il Vangelo.
Sono state colpite da: «dove due o tre di voi sono riuniti nel mio nome, io
sono lì in mezzo a loro».
Per arrivare a tutti si
parte dalla persona che io ho accanto. Io sono uno. E il secondo chi è? Quello
che Dio mi mette accanto nel momento presente. Può essere la moglie, il figlio,
la cognata, il collega di lavoro, il compagno di scuola... E con lui, con lei,
posso costruire l'unità.
Da qui nasce l'idea di
creare quelle che Chiara chiama le “cellule di ambiente”. Perché non trovare
una persona che con te vuole essere unita nello stesso Ideale? Sei
un'infermiera nell'ospedale? Ma nell'ospedale, oltre a te ci sarà l'analista che
la pensa come te. Voi due, nell'ospedale, anonimo, grandissimo, potete vivere
un rapporto di unità tale che ci sia Gesù tra voi. Così nasce una cellula di
due persone, che non sono due, ma sono tre, perché c'è un Altro in mezzo a
loro. E se c'è lui, se c'è Gesù… Lo stesso nell'ufficio, a scuola, in
parrocchia…
Gesù in mezzo.
L'incarnazione che si fa concreta. L'ha promesso. “Io sarò con voi fino alla
fine del mondo”. È l'ultima parola di Gesù prima di salire al cielo. È una
promessa. E quando Dio promette si compromette. Si tratta di prendere sul serio
questa presenza di Gesù. È più vera la sua presenza della nostra presenza. È
più vero lui di me.
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