domenica 27 novembre 2022

Attesa

“At-tendere”: rivolgersi verso, protendersi in una direzione precisa. È più di un semplice aspettare – “aspicere” – che indica un atteggiamento piuttosto passivo, fermi a guardare verso la persona o la cosa che deve arrivare. Si aspetta che spiova, non possiamo farci niente. Si aspetta che passi… Si aspetta Godot, come nel dramma di Beckett, ma aspetta aspetta non viene mai… Nell’attesa c’è invece partecipazione, un dedicarsi, una “tensione”. Non si sta lì con le mani in mano, si vorrebbe quasi anticipare, con impazienza, la venuta dell’evento o della persona che si attende. È quasi un andargli incontro, per accorciare tempi e distanze. Niente a che fare con una immobilità rassegnata. L’attesa domanda un atteggiamento attivo, un andare verso, nella speranza di essere appagati da quell’arrivo desiderato.

Tante altre parole sono ad essa correlate, a testimonianza di quanto l’attesa sia dinamica e partecipata: attenzione, tensione, intendere, pretendere, attenzionare... Vi sono anche parole che non hanno un rapporto etimologico con l’attesa e che indicano piuttosto sentimenti ad essa legati: trepidazione, delusione, speranza. L’attesa non è neutra, è passionale, coinvolge mente e cuore, è anche un po’ un patire, soprattutto quando si protrae, i tempi si allungano a dismisura, compare la stanchezza, il dubbio...

È esigente l’attesa, non consente alcuna distrazione, ossia essere attratti altrove. Come non ricordare la pagina evangelica delle vergini saggie e delle vergini stolte? Queste ultime all’arrivo dello sposo sono altrove, sono a comprare l’olio per le lampade, e letteralmente “dis-attendono” l’appuntamento… L’attesa richiede dedizione. Quante volte Gesù invita a vigilare, ad essere pronti, svegli, perché egli arriverà all’improvviso e vuole trovare persone protese ad accoglierlo. La sposa del Cantico dei Cantici confida che anche quando dorme il suo cuore è sveglio e al minimo rumore riconosce il bussare discreto del suo diletto (cf. 5. 2). L’amore veglia, l’amore è sempre in attesa. «Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni”!... “Sì, vengo presto!”» (Apocalisse, 22, 17, 20). È il senso dell’Avvento e del Natale.

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