lunedì 21 novembre 2022

Carisma e spiritualità: sinonimi?

Carisma e spiritualità: sinonimi? Ne abbiamo parlato oggi tra amici. Sono diversi i miei ex allievi che, impegnati nel lavoro di ricerca e di studio, mi interpellano su temi che mi sono più congeniali. Altre persone che lavorano in questo ambito le incontro nel mio percorso… Perché, mi sono chiesto, non metterci insieme, condividere le nostre esperienze, le ricerche, le difficoltà? Abbiamo così iniziato a incontrarci, in maniera informale. Oggi il tema era appunto il rapporto tra carisma e spiritualità.

Massimo Parisi, postulatore dei Passionisti, ha condiviso la sua ricca ricerca in merito. Da parte mia, per introdurre il tema, ho parlato dell’impiego di molteplici lemmi per dire lo specifico della nostra famiglia religiosa, senza limitarsi al pervasivo termine “carisma”.

Fino agli anni Settanta del 1900 la riflessione sulla specifica vocazione oblata si è incentrata gradatamente attorno alla parola “spiritualità”, anche se si è continuato ad usare termini più tradizionali come “fine”, “spirito”, “virtù apostoliche”. A partire dal Congresso sul carisma oblato del 1976 si è affermata la parola “carisma”, e successivamente si è parlato di “valori” e di “visée missionaria”. Nelle Costituzioni e Regole del 1982 (cito l’edizione 2018) troviamo ancora l’eco della terminologia tradizionale. Si parla ripetutamente della “nostra vocazione” (R 7d. 9a, C 50, R 51c), di “vocazione oblata” (C 51), di “vocazione missionaria” (C 56). Due volte appare l’espressione “spirito del Fondatore” (C 76, 124), e una volta “spirito di famiglia” (R 91a). Una sola volta si parla del “fine” principale della Congregazione (R 7b).

Prevale ormai decisamente il termine “carisma”. Nell’edizione del 2018 esso appare 17 volte, a partire dalla presentazione offerta dal superiore generale p. Louis Lougen, che definisce le Costituzioni e Regole una «autentica guida per vivere il carisma che Eugenio de Mazenod ci ha trasmesso». Nell’introduzione esse vengono presentate come una “espressione privilegiata” del carisma del Fondatore. La prima parte, ispirandosi al Congresso del 1976, porta il titolo significativo di “Carisma oblato”.

L’impiego più consistente del termine carisma – ben 5 volte – è concentrato nella Regola 37a riguardante i laici che condividono la vita oblata. Altre menzioni del carisma riguardano la formazione, che ha «lo scopo di far crescere l’uomo apostolico animato dal carisma oblato» (C 46). Anche nel periodo dopo il noviziato si chiede lo studio e l’assimilazione del carisma (C 65). La fedeltà ad esso deve inoltre informare le strutture di governo (R 72a) e il servizio dei superiori, chiamati a possedere «una identità ben definita illuminata dal carisma oblato» (C 82). In maniera particolare il Superiore generale ha il compito di mantenere sempre vivo «lo zelo missionario nel cuore del nostro carisma» (C 133). Infine si ricorda, ancora una volta, che le Costituzioni e Regole «si ispirano al carisma vissuto dal Fondatore e i suoi primi compagni» (C 163).

Molto più limitato l’impiego del termine “spiritualità”: soltanto tre volte, la prima riferendosi ai laici che partecipano alla “spiritualità” degli Oblati (R 37b), la seconda ai membri di Istituti religiosi e secolari legati alla “spiritualità” oblata (R 37c), la terza riguardante un eventuale comitato o commissione che potrà essere stabilito nel settore della “spiritualità oblata” (R 149f). L’aggettivo “spirituale” ricorre numerose volte, ma non nel senso di una specifica spiritualità, con eccezione della R 72a ove si parla di “caratteristiche spirituali” di tutto l’Istituto.

Concentrandosi dunque sui due termini principali, carisma e spiritualità, potremmo così definirli:

Il carisma è il dono di una particolare vocazione e missione che lo Spirito Santo ha consegnato alla nostra Famiglia attraverso il fondatore, sant’Eugenio de Mazenod. È un progetto ispirato da Dio, che informa tutte le dimensioni costitutive della nostra vita, dall’evangelizzazione alla vita religiosa, dalla formazione al governo, dalla preghiera alla vita comunitaria. Esso dice “che cosa”.

Il carisma comporta anche una spiritualità, ossia il modo con cui si risponde a questo dono di Dio e si vive il carisma. È una componente dello stesso carisma, perché è da esso informata, ed è frutto del dono dello Spirito, che insegna come accogliere e vivere la missione che egli chiama a compiere nella Chiesa. Essa dice il “come”.

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