lunedì 7 novembre 2022

... e sono contento

 


Incontro con il Papa. Dopo quello di un mese fa con il Capitolo generale degli Oblati, eccomi di nuovo nella Sala Clementina, questa volta con il Claretianum, studenti e professori insieme, in occasione del 50° della sua fondazione, a Roma e a Madrid; una fondazione che si è moltiplicata con sedi in Africa, Asia, America Latina.

Un discorso programmatico quello del Papa, ma anche molto affettivo, sentito, personale. Tra le tante cose che ha detto due mi hanno colpito in maniera particolare:

La vita religiosa si comprende solo da ciò che lo Spirito fa in ciascuna delle persone chiamate. C’è chi si concentra troppo sull’esterno (le strutture, le attività...) e perde di vista la sovrabbondanza di grazia che c’è nelle persone e nelle comunità… Il Signore… è importante”.

La vita religiosa, l’ho sempre detto anch’io, modestamente, non esiste, esistono le persone. I Dodici sono i Dodici perché sono Pietro, Andrea, Giacomo Giovanni… ciascuno chiamato per nome, uno per uno, con un suo rapporto unico e irrepetibile con il Signore. Un rapporto condiviso, che arricchisce reciprocamente l’intera comunità, la costituisce e fa a sua bellezza: “sovrabbondanza di grazia nelle persone e nelle comunità”. Un rapporto che va coltivato e che diventa fecondo.

L’altra espressione riguarda in modo particolare l’attività accademica dell’Istituto: “Non esagero ma voi, con il vostro lavoro, avete umanizzato tanto la vita consacrata”.

È stato proprio così: il nostro lavoro è stato ed è preparare persone realizzate, gioiose…

È quanto ho detto al Papa quando l’ho salutato personalmente: “Sono il primo studente del Claretianum e l’ultimo dei professori emeriti… e sono contento!”. E lui: “Che bel percorso…”.



3 commenti:

  1. L'umiltà è la regina delle virtù, grazie Fabio .

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  2. Sei decisamente una gran bella scoperta!

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  3. Grazie sei indeminticabile, grande insegnante.

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