Nel centenario di Dante converrà ricordare che nella casa
degli Oblati di Firenze si conserva il mirto sotto il quale il poeta si sedeva
e, con davanti la visione della sua città, scriveva.
Lo ricorda la lapide che Cesare de Laugier fece scrivere il
5 ottobre 1840:
“Sotto questo Misto
antichissima tradizione pretende
Dante venisse ad assidersi e scrivere…”.
I dantisti non lo sanno. Anche l’onnisciente Google lo ignora, o meglio segnala soltanto una menzione, nel blog di Fabio Ciardi, in data 3 febbraio 2013…
Eppure noi giovani liceali abbiamo sempre “preteso” che
quell’antichissima tradizione fosse vera, o almeno facevamo finta di crederci figurandoci
Dante alle prese con le sue rime; leggendole avevano per noi più gusto.
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