mercoledì 28 luglio 2021

Imago animi sermo est

 


Brillano al sole le goccioline d’acque sui petali della rosa dopo la pioggia violenta e il ritrovato silenzio nella pace dell’ultimo tramonto. Così mi accoglie Roveré.

Da cinquant’anni l’estate ci raduna insieme, prima nel Trentino, poi nell’Alto Adige, in Svizzera, in Slovenia… Finalmente dal 2014, con gli amici religiosi, siamo approdati su queste colline veronesi.

Quest’anno all’appello manca Camillo Bianchin, partito improvvisamente qualche mese fa, senza disturbare nessuno, come nel suo stile discreto. Era sempre immancabilmente presente. Lo è ancora, in altro modo…

Come al solito dovrò tenere le mie conversazioni a tutti, ogni giorno. Il buon vecchio Seneca mi ammonisce: "Imago animi sermo est: qualis vita talis oratio”, che in volgare significa: “La parola è immagine dell’anima: quale è la vita tale è il discorso”.

Intanto s’è fatto notte e nel cielo di montagna le stelle splendono d’una luminosità che a Roma m’è ignota. Anch’esse mi ripetono: sia la vita a parlare e le parole siano vita.

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