7 luglio 1935: p. Gaetano Liuzzo è ordinato sacerdote a
S. Giorgio Canavese).
Dietro l’immaginetta del Sacro Cuore di Gesù fatta
stampare a ricordo dell’ordinazione, pone una frase di sant’Alfonso de Liguori,
quasi un suo programma di vita: “Fiam cunctis vitae horis / Tui captivus
amoris”, “Che sia sempre prigioniero del Tuo Amore”.
Una volta sacerdote si recò nuovamente nella sua
Tortorici, per celebrare la Messa con i familiari. La sorella ricorda così
quella visita: “… rividi mio fratello Gaetano che, ordinato sacerdote
missionario, venne a casa per festeggiare... e fu grande la gioia di mia madre:
‘Mi hai dato una grande felicità, che Dio illumini sempre il tuo cammino’ gli
disse e poi aggiunse con un tono di devozione: ‘Prega sempre per noi e per
tutti i poveri ed i bisognosi’. Disse la prima messa nella Chiesa madre del
paese e accorse tanta gente”.
Allora gli Oblati potevano tornare in famiglia ogni
quattro anni. Nonostante la distanza Padre Gaetano, il più piccolo di casa,
coltivò sempre un rapporto bello e profondo con i propri familiari. Il nipote,
figlio della sorella Maria Rosa che visse fino a 99 anni, lo conobbe soltanto
dopo la Seconda guerra mondiale. Ricorda la grande comunicativa affettuosa con
sua mamma, con la quale si scriveva spesso: “Le sue lettere erano sempre piene
di belle parole e ci toccavano nel fondo dell’anima. Mia mamma ce le leggeva
sempre ad alta voce a me e a mia fratello. Noi nipoti, ragazzi, lo chiamavamo
‘lo zio Prete’ o anche ‘Zione’. Quando molto raramente veniva a passare
pochissimi giorni di vacanza a casa nostra ‘sopportavamo’, con ilarità mista a
‘dolore’, i suoi vari pizzicotti che ricevevamo puntualmente, come segnale di
disapprovazione, durante qualche animata discussione di carattere religioso o
culturale o anche politico”.
Fa bene ricordare questi nostri patriarchi, che hanno
portato avanti la famiglia oblata…
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