Se leggiamo gli Atti degli Apostoli, la presenza di Maria
nel cenacolo appare piuttosto marginale. Al centro appare indubbiamente Pietro.
Se invece guardiamo l’iconografia al centro del cenacolo non è mai collocato Pietro,
ma sempre Maria con gli apostoli che le fanno corona, affidando a lei il primato
nella Chiesa nascente. A lei è riservato “il primo posto”, per usare le parole del
Concilio Vaticano II (cf. Lumen gentium 63).
Nel documento sulla donna, Mulieris dignitatem, Giovanni
Paolo II ha scritto: «Si può dire che la Chiesa è insieme “mariana” e “apostolico-petrina”»
(n. 27). In una lunga nota il Papa esplicita: «Questo profilo mariano è altrettanto
– se non lo è di più – fondamentale e caratterizzante per la Chiesa quanto il profilo
apostolico e petrino, al quale è profondamente unito (…) la dimensione mariana della
Chiesa antecede quella petrina, pur essendole strettamente unita e complementare.
Maria, l’Immacolata, precede ogni altro, e, ovviamente, lo stesso Pietro e gli apostoli...
Come bene ha detto un teologo contemporaneo, “Maria è regina degli apostoli, senza
pretendere per sé i poteri apostolici. Essa ha altro e di più”».
Ieri, festa di Tommaso apostolo, ho battezzato Olivia (nella foto è quella che si sta avvinando all’altare gattoni, incontro al battesimo! mentre sto spiegando a Emma l’importanza della dimensione mariana della Chiesa e del sacerdozio comune. Emma mi ha preso in parola e si è assisa sulla sedia della presidenza eucaristica, lasciando che io mi sedessi di lato, con attorno tutti i bambini, consci dell’importanza del loro sacerdozio regale.
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