venerdì 25 dicembre 2020

Santo Stefano, ricolmo di Spirito Santo

Santo Stefano. Ho sempre negli occhi il bel duomo di Prato con la pietra verde e le volte di colori di fuoco. Fin da ragazzo vi ho celebrato la festa ed è una festa rimasta nel cuore. Quando ho potuto sono sempre stato presente. Altre volte la missione mi portava lontano, come nel 1988 quando, proprio la mattina di santo Stefano, partii da Prato per Lisbona. Ricordo quel viaggio in treno verso Fiumicino meditando sul nostro santo e lo Spirito Santo. Sono andato a ricercare le note di quel giorno. Semplici, essenziali, mi ridonano un momento di comunione con lui:

In treno, Prato-Roma, 26.12.1988

S. Stefano, pieno di Spirito Santo, frutto dello Spirito Santo, Lo Spirito gli dà forza, sapienza, contemplazione.

Gli dà la forza per affrontare il mondo giudaico con franchezza e coraggio, per affrontare il martirio.


Gli dà sapienza per penetrare le Scritture, cogliere il disegno di Dio, pronunciare parole di persuasione, insegnare.

Gli dà la visione di Dio e del Figlio suo aprendogli i cieli alla contemplazione.

Lui che rimproverava ai giudei di resistere allo Spirito di lascia da lui guidare docilmente.

Proprio perché animata dallo Spirito la sua vita diventa carità, come dice bene la seconda lettura dell’Ufficio di oggi. L’amore che ieri Gesù ha portato sulla terra (non ci ha donato il suo Spirito?) ha animato in tutto Stefano e lo ha condotto in cielo. Non è per amore che ha servito i poveri, ha annunciato la Parola, ha proclamato e difeso la verità, ha perdonato i nemici, ha aderito completamente a Gesù fino a bere il suo stesso calice e condividere il suo destino di morte e di gloria? L’amore è diffuso nei nostri cuori dallo Spirito che ci è stato donato: ecco Stefano, primo frutto dell’Opera di Cristo, eccolo pieno di Spirito Santo, pieno di carità.

Anch’io ho bisogno di questo, di Spirito Santo, di carità, di sapienza, di forza, di luce, di amore. Di che altro abbiamo bisogno?

1 commento: