Una sala viva, con 200 giovani riuniti per
celebrare i 25 anni del Movimento Giovanile Costruire, uno dei fiori all’occhiello
degli Oblati italiani.
Sono stato con loro oggi pomeriggio e ho proposto
quello che 200 anni fa sant’Eugenio proponeva ai suoi giovani dando vita alla
sua Associazione di cui l’MGC è una continuazione.
«La giovinezza – ha detto papa Francesco – bisogna
metterla in gioco per i grandi ideali» (21 aprile 2013). «L’ideale missionario – ho detto a mia volta
rivolgendomi ai nostri giovani –, per voi, è grande al punto da sentire che per
esso vale la pena spendere la vita?»
Era l’ideale stesso di Gesù, venuto sulla terra
per fare in modo che gli uomini e le donne, in competizione tra loro, lacerati
da odi e divisioni, si riconoscessero per quello che veramente sono, fratelli e
sorelle, figli e figlie di uno stesso Padre. È venuto per abbattere i muri di separazione
tra popoli e culture diverse e fare di tutti una sola famiglia. È venuto per
dare senso alla vita di persone senza più speranza, senza più futuro. È venuto
per far volgere in alto il volto di gente che guarda solo in basso, presa da
bramosia di potere, di soldi, di piaceri e dedita a violenze e saccheggi. È
venuto a trasfigurare la convivenza umana con l’amore reciproco e a metterla in
cammino verso il Cielo.
La vocazione dei nostri giovani di oggi è
condividere la missione di Gesù, nei modi che sono loro propri. In particolare
vi sono ambiti specifici, come quello della politica, della cultura,
dell’imprenditoria, dei media… Perché non prepararsi seriamente nella
filosofia, nelle scienze, nelle comunicazioni, nella politica, nell’economia?
Non possiamo permettere che i figli delle tenebre siano più scaltri dei figli
della luce. Se gli Oblati devono eccellere nel mondo ecclesiale, ai nostri
giovani è chiesto di eccellere nel mondo laico e civile per portarvi i germi
del Vangelo.
Grazie p. Fabio!
RispondiEliminac'ero anch'io! Padre Fabio potrei avere il file del tuo intervento?
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