Parole e gesti dalla loggia di san Pietro
Nel suo primo saluto dalla loggia di
san Pietro, nel giorno della elezione, Papa Francesco lanciava già i primi
eloquenti messaggi del suo pontificato.
Il primo gesto è stato quello di presentarsi
con abito semplice, preludio di uno stile sobrio ed essenziale, che ripudia
pomposità e orpelli retaggio del barocco e di una concezione regia del papato.
Il secondo gesto è stata la richiesta
di preghiera rivolta al popolo prima di benedirlo, segno del riconoscimento del
sacerdozio del popolo di Dio: “incominciamo questo
cammino: Vescovo e popolo… cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra
noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro… Vi chiedo che voi preghiate
il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo”.
Il terzo è stato quello di
dichiararsi vescovo di Roma: “La comunità diocesana
di Roma ha il suo Vescovo… Vescovo della Chiesa di Roma, che è quella che
presiede nella carità tutte le Chiese”; apertura al dialogo ecumenico e
alla collegialità episcopale.
Il quarto
è stato l’invito a pregare “per tutto il mondo, perché ci sia una grande
fratellanza”: apertura universale e una chiara meta: la fraternità.
Il quinto
è stato far prendere coscienza che il cammino che iniziavo in quel momento si
sarebbe dovuto proiettare verso l’evangelizzazione.
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