domenica 8 maggio 2011

Gerusalemme: città santa

In Israele si dice: “A Haifa si lavora, a Tel Aviv ci si diverte, a Gerusalemme si prega”. Sì, Gerusalemme è la città santa. È bello percorrerla in lungo e in largo come abbiamo fatto questi giorni, attraverso il suk con i suoi mille vicoli, i quartieri arabi, ebraici, armeni, cristiani. È bello contemplarne i panorami aridi e solenni, aspirarne gli odori forti delle spezie, vedere le più disparate genti della terra… Ma come sottrarsi al fascino della sua testimonianza mistica?
Oggi è domenica e le campane del Santo Sepolcro diffondono aria di festa: Cristo è risorto. Venerdì era la festa dei musulmani, ieri quella degli ebrei, oggi la nostra. Le tre grandi religioni convivono tra di loro e si sovrappongo in un equilibrio precario che pure dura da secoli.
Si prega al Muro occidentale, si prega nel Santo Sepolcro, si prega nelle moschee sulla spianata del tempio. Oggi ne siamo stati testimoni visitando la spiegata con i musulmani e ancora una volta il Muro occidentale con gli ebrei. Noi cristiani abbiamo pregato sul Calvario, dove l’amore di Dio si è dispiegato fino all’estremo.
Qui si conclude questo straordinario pellegrinaggio, sigillato da quella croce che ha attirato tutti a sé. L’unità della famiglia si è rinsaldata, l’esperienza cristiana approfondita. Siamo grati a Cristo che ci ha richiamati nella sua terra a ripercorrere le tappe della sua vita, rendendoci partecipi del mistero suo e della Madre sua.
Il saluto alla città santa l’abbiamo dato dall’alta, camminando tutto intorno sulle sue mura, quasi per riassumere, con uno sguardo d’insieme, i luoghi che ci hanno introdotto nell’esperienza del Dio fatto uomo. “L’anno prossimo a Gerusalemme!”… o forse a Roma, per visitare insieme un’altra città santa!


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