Un tuffo nell’antica Roma che ti lascia col fiato sospeso. Per quanto hai studiato storia e arte non puoi immaginare tanta bellezza. Tra litigi e tragedie della politica italiana, almeno questa è un’iniziativa riuscita: la settimana della cultura, che apre a tutti i musei (anche se la metropolitana chiuse). Così ne ho visto almeno uno, il Museo nazionale romano di Palazzo Massimo, ricco di una raccolta archeologica tra le più importanti del mondo.
Quattro piani di statue, affreschi, mosaici e i più vari reperti archeologici che fanno intuire la grandezza di Roma. I volti scavati nel marmo sono così reali che ci puoi parlare, da quelli di persone anonime ai grandi della storia, a partire dalla celeberrima statua di Ottaviano Augusto, in veste di Pontefice massimo. Il bronzo del pugile in riposo ti galvanizza e non vorresti più smettere di ammirarlo. Poi, con sorpresa, i sarcofagi cristiani con scene evangeliche dominate da un Gesù Maestro solenne e insieme vicino alla gente. Certo, una Roma cristiana!
Ti ritrovi infine nelle sale degli affreschi del ninfeo sotterraneo della villa di Livia, moglie di Augusto, ti siedi, e sei attorniato da un giardino dipinto con alberi da frutto e uccelli sui quattro lati. Oppure puoi passare nella villa Farnesina e ti sembra di essere nella villa dei misteri a Pompei: gli affreschi si fanno miniature delicate...
Quattro ore sono passate in un soffio. Gli occhi, che devi chiudere davanti a tante brutture, si sono rifatti con la bellezza dell’arte; l’animo, che si restringe quando sente le cronache del parlamento, si dilata sulla grande storia. Più cultura, per favore, per un respiro più ampio e per acquistare nuove capacità di affrontare la storia di oggi.
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