Secondo giorno di Mariapoli, seconda puntata per spiegare il progetto di Dio sul mondo (che pretesa!)
Qual è il seme che Dio ha gettato sulla terra e che vorrebbe veder fiorire e portare frutto? Per capirlo dovremmo entrare nel cuore di Dio, nel segreto della sua vita.
Gesù, che viene da lì, ci ha fatto conoscere che Dio è Amore, unità e rapporto tra Persone distinte, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Lì si attua l’amore in una pienezza tale che ognuna delle Tre divine Persone vive per l’altra, nell’altra, dell’altra. Vi è reciprocità di donazione, di accoglienza, di appartenenza, di amore. Sì, Dio è Amore in sé stesso.
Quando pensiamo a Dio ci viene spontaneo ridurlo a nostra misura, rimpicciolirlo, cosificarlo. Se noi potessimo invece guardare in lui, comprendere davvero chi egli è – lui infinitamente più bello di ogni bellezza che conosciamo, più grande del grande infinito universo da lui contenuto e abbracciato, eppure più vicino e intimo a noi di noi stessi –, ne resteremmo così presi che vorremmo essere come lui, in lui.
Dio è Amore al punto tale che vuole proprio questo: partecipare tale amore ad altro da sé, perché questo altro – noi – possa essere amore come lui è Amore e abbracciare, come lui, l’universo intero, ed essere rivestiti della sua bellezza.
Dire “volontà di Dio” significa che Dio ci vuole come sé, altri dei, amore come lui è Amore, splendenti della sua indicibile bellezza, lanciati nell’infinito dove tutto ci appartiene.
uando Dio ha creato ha impresso in tutte le sue creature la stessa legge di libertà che “regola”, se così si può dire, e costituisce il suo stesso essere: l’amore, l’amore reciproco, l’amore trinitario. È evidente nel cosmo dove ogni particella, ogni forza è in rapporto d’armonia con l’altra – vorrei essere un fisico o un biologo per spiegarlo. È evidente nell’umanità dove ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio, è tale nella misura in cui vive in rapporto con le altre persone. È evidente nel rapporto uomo-donna, in quello tra genitori e figli, in quello tra gruppi sociali, tra nazioni e stati: non si dovrebbe vivere anche qui il rapporto di mutuo dono e accoglienza, nell’uguaglianza e nel rispetto della diversità? – vorrei essere uno psicologo, un sociologo, un politologo, un giurista per spiegarlo.
Sono soltanto un teologo è so che, dalle particelle subatomiche alle galassie, dal rapporto d’amore tra due fidanzati alle relazioni internazionale, tutto da Dio è stato visto come un riflesso e una partecipazione del rapporto d’amore reciproco che c’è tra le Tre divine Persone.
È questo il progetto di Dio sulla storia e sulla creazione: che tutto sia espressione d’amore, di dono, di comunione. Come si vive in cielo così si viva in terra.
È questo che intendiamo quando ogni giorno nel Padre nostro preghiamo: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”.
Nessun commento:
Posta un commento