Se la Scuola Oblata di Teologia è la mente della cittadella, il suo cuore è la grotta della Madonna di Lourdes, situata proprio al centro del campus. Costruita 70 anni fa come esatta riproduzione della grotta di Lourdes, è meta di continui pellegrinaggi. Soprattutto la messa della domenica, in lingua spagnola, è affollatissima; non soltanto la gente riempie il grande spiazzo alberato di fronte alla grotta, ma si espande per tutto il parco, in numerosi gruppi familiari come in una festa popolare. La comunità cattolica di lingua spagnola in questa regione è numerosa e vivissima.
Anch’io ogni giorno vado alla grotta a pregare. In questi giorni sto leggendo il diario di san Eugenio de Mazenod sul suo primo viaggio a Roma e ritrovo le sue parole: “Oblati di Maria Immacolata. Ma è un biglietto d’ingresso per il Paradiso! Che gloria e che gioia per noi esserle consacrati in maniera speciale e portare il suo nome! Oblati di Maria! È un nome che piace al cuore e all’orecchio… Madre nostra, nostra Regina, che ci protegge e deve ottenerci tutte le grazie di cui il suo Figliolo l’ha fatta dispensatrice. Rallegriamo dunque di portare il suo nome…”
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