Ed ora continuiamo il nostro viaggio alla scoperta del campus degli Oblati in San Antonio. Entriamo nell’edificio più recente, inaugurato appena quattro anni fa, fiore all’occhiello della Scuola di Teologia: la biblioteca, collegata alla Scuola da un piccolo delizioso giardino che invita a sedersi nella lettura. Prima di entrare assicuriamoci di aver lasciato le pistole. Grazie alla tessera gentilmente offertami dal bibliotecario Don Joyce (Don è il nome e Joyse.. non ha niente a che fare con lo scrittore irlandese), posso introdurvi in questa arca di scienza. Nella hall dell’ingresso è incorniciata una copia originale dell’Osservatore Romano con l’annuncio della apertura del Concilio Vaticano II. Devo ripetervi, a scanso di equivoci, che siamo in una biblioteca; infatti non ci credereste, pensereste piuttosto di esservi sbagliati e di essere entrati in un hotel a cinque stelle: salette con poltrone e divani, quadri, sopramobili scelti con estrema raffinatezza, sale per conferenze… niente che abbia a che fare con l’ambiente asettico e burocratico di una biblioteca. Qui si può venire a conversare, a leggere su una comoda poltrona, a fare ricerca attraverso i computer collegati con le principali biblioteche del mondo… Vi si tengono anche lezioni. Il personale di servizio è subito pronto ad ogni richiesta, ogni settore è accessibile direttamente a ricercatori e studenti. Le grandi vetrate illuminano ogni ambiente di luce naturale.
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