venerdì 10 aprile 2020

I silenzi di Gesù

Le sette parole di Gesù in croce. Qualcuno ha contato i silenzi? Sono più delle parole dette. A cominciare dai processi. Il ritornello è sempre lo stesso: “Gesù taceva”.
Taceva davanti al sinedrio, davanti a Erode, davanti a Pilato, al punto che Erode gli mostrò il suo disprezzo e lo prese per pazzo e Pilato si mostrò molto meravigliato, irritato e a disagio: “Non dici nulla?”.
Taceva quan­do le guardie del tempio gli sputavano in faccia, gli davano schiaffi, lo deridevano: “Indovina chi ti ha percosso”.
Taceva quan­do i soldati romani lo schernivano, gli sputavano addosso, lo insultavano.
Taceva quan­do sotto la croce tutti si sentivano in diritto di interpellarlo: “Se sei il figlio di Dio…”.
Si è lasciato crocifiggere senza una parola di condanna contro i suoi uccisori, in silenzio, come il Servo messianico del Signore celebrato da Isaia: «Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come un agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori; e non aprì la bocca» (53, 7).

Anche il Padre rimane in silenzio.
In uno dei suoi Canti ultimi (1991), David M. Turoldo, rivolgendosi al lui, gli dice: «No, credere a Pasqua non è giusta fede: troppo bello, sei a Pasqua! Fede vera è al venerdì santo quando Tu non c’eri lassù! Quando non una eco risponde al suo alto grido e a stento il Nulla dà forma alla tua assenza».
Il Padre parla, dice il Verbo, e il Verbo è la sua Parola. È questo che fa di Dio il Padre e il Figlio. Ora tacciono, entrambi. Fanno propria la nostra afonia.
Quando una pietra chiuse il sepolcro nel quale Gesù era stato deposto, il silenzio si fece assoluto.
È il mistero del sabato santo.

È il mistero di Maria che, per tutta la Passione, è rimasta in silenzio, a condividere i silenzi e i segreti del figlio.
Come scrive Mario Luzzi in una delle sue prime poesie nel 1935:
“La Madonna dagli occhi trasparenti
Scende adagio incontro ai morenti,
raccoglie il cumulo della vita, i dolori
le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita”.
In questi giorni il silenzio irreale delle nostre strade e delle nostre città a volte ci fa paura. Gesù lo ha condiviso, appieno.
È il silenzio del sabato santo, che sta germinando la Pasqua di Resurrezione.

Nessun commento:

Posta un commento