Il Tavoliere delle
Puglie, con i mandorli, gli olivi, il grano… Il grano è già stato tagliato da
tempo, ma i ricordi delle cose imparate alle elementari rimangono impressi per
sempre. Eccolo finalmente il Tavoliere… Oggi è terra di caporali e dello
sfruttamento dei braccianti, ma è sempre luminoso e promettente.
Si erge poi il
Gargano, che da questa parte è arido e pietroso, mentre dall’altra si apre alla
Selva umbra. Saliamo su, fino alla sommità, 900 metri, mentre sotto si spalanca
il golfo di Manfredonia.
Sono venuto per
incontrare san Michele Arcangelo. Sapevo che il suo santuario era una grotta
nascosta nella montagna, ma lo immaginavo solitario. Attorno, dall’anno 1000, è
sorto un borgo medievale, sempre più grande, fino all’attuale città, con un
magnifico castello piantato sulla rocca, con chiese che narrano tante storie… Oggi
le case si arrampicano bianche su per le strade ripide, facendo largo a piccole
piazze e aprendo squarci sul mare. Non immaginavo neppure tanta folla, gruppi e
gruppi di pellegrini.
Scendi sempre più giù lungo le scale tra arcate antiche fino all’entrata della grotta, maestosa, solenne, tutta pietra viva. Immaginavo la solitudine e il silenzio. Invece una folla che prega, che canta. E lui lì, nella sua nicchia, con la spada in mano.
Non si sa bene
quando, ma l’arcangelo Michele gettò sulla terra la sua spada, quella con la
quale aveva scacciato il diavolo dal cielo, e tracciò una linea retta, che parte
del nord dell’Irlanda e giunge fino al nord di Israele.
Lungo questa linea, la
stessa che percorre il sole al tramonto durante il solstizio d’estate, sono
collocati sette santuari dedicati all’Arcangelo. Sono stato nel primo nel 1998,
assieme a Jonathan Cotton, un’esperienza straordinaria. Su quell’isola sperduta
nell’oceano dell’Irlanda l’Arcangelo apparve a San Patrizio, per aiutarlo,
nella sua missione di evangelizzazione. ora rimangono i ruderi fantastici dell’antico
monastero.
A Mont Saint Michael
sono stato il 28 maggio 2016, attraversando a piedi la laguna, con la bassa
marea. Ho celebrato nella grande basilica, assieme ai monaci della Comunità di
Gerusalemme…
Alla Sagra di san
Michele, in val di Susa, sono stato il 16 agosto 2021.
Nell’ultimo luogo, al
Monastero del Monte Carmelo, ad Haifa, sono stato con tutta la mia famiglia nel
maggio 2011.
Ed eccomi finalmente a
Monte sant’Angelo sul Gargano!
Era l’anno 492
dell’era cristiana quando Michele, l’Arcangelo, apparve al Vescovo dell’antica
diocesi di Siponto, fondata dall’apostolo Pietro, rivelandogli di un luogo
inaccessibile e misterioso che, per volontà di Dio, era stato designato a sua dimora
terrena: “Io sono l’Arcangelo Michele… Questa è una dimora molto particolare
poiché, dove si apre la caverna in tutta la sua ampiezza, proprio lì verranno
sciolti i vincoli conseguenti ad ogni genere di peccato commesso.”
Da allora il
pellegrinaggio è ininterrotto, dal primo papa Gelasio I, che nel 493 concesse l'indulgenza
del «Perdono angelico», fino a Giovanni Paolo II e un’altra decina di papi. Per
non parlare dei santi: San Bernardo, Guglielmo da Vercelli, San Tommaso
d'Aquino, Santa Caterina da Siena, San Francesco d'Assisi (nel 1221, ritenendosi
indegno di entrare nella grotta sacra, si sarebbe fermato all'ingresso,
incidendo un segno di croce su una pietra); le sante Brigida e Caterina di Svezia, P. Pio naturalmente.
Non ho proprio un buon rapporto con san Michele. Tante volte litigo con lui: Possibile che il diavolo sia più forte di te? Non vedi che vince sempre lui? Quante guerre, quante violenze… E tu che fai? Il tuo esercito sembra sempre perdente. Lui mi risponde calmo che le battaglie sono una cosa, la guerra un’altra: la guerra la vincerà lui.
Mi manca il San
Michele in Cornovaglia (Gran Bretagna) e quello sull’isola di Symi in Grecia.
Chissà…
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