Chi è l’Oblato a cui santa Bernadette scrisse per la prima volta la storia delle apparizioni?
Charles Ferdinand Gondrand
nacque a Saint-Siméon-de-Bressieux, diocesi di Grenoble, l’11 giugno 1824, da
una famiglia piuttosto povera. Sant’Eugenio scriveva in proposito il 22 ottobre
1853: “Non ho dimenticato che [la sua famiglia] era già molto povera quando l’abbiamo
accolto bambino per nutrirlo, vestirlo, prenderci cura di lui ed educarlo per
anni e anni”.
Subito dopo l’ordinazione fu
inviato al seminario maggiore di Ajaccio dove insegnò filosofia (1847-1848).
Padre Magnan, superiore, trova che il giovane professore ha ottime qualità ma troppa
fiducia in se stesso. «Ha cuore e buone intenzioni, scrive al Fondatore, ma ha
bisogno di maturare un po’ prima che possa essere mandato s insegnare in un seminario”.
Fu così inviato a Limoges,
dove il superiore lo trovò molto adatto alla predicazione. Così, nel 1850, p. Gondrand
predicò la Quaresima nella cattedrale di Limoges. Il Fondatore scrive a lui e
al suo compagno per esprimere loro tutto il suo affetto, invitandoli alla
regolarità e allo studio. Il 16 aprile 1850 scrive di nuovo ad ambedue rallegrandosi
per i loro successi apostolici e li invitandoli all’umiltà: “Siete giovani,
badate che non vi entri in cuore la vanagloria. Lo sapete, perdereste tutto il
merito del vostro lavoro”.
Dal 1851 al 1853 è a Marsiglia
come professore e predicatore. Il Fondatore gli chiese subito di predicare in
occasione della consacrazione del vescovo Allard. «Alla presenza di cinque
vescovi e di un uditorio innumerevole», scriveva il Fondatore a padre Tempier,
«il 19 luglio padre Gondrand ci diede uno straordinario sermone sull’episcopato,
con quel suo prodigioso talento che stupisce tutti”. Ma a padre Tempier non
piaceva lo stile oratorio di padre Gondrand, non lo riteneva in linea con la
tradizione oblata: “sprazzi di una metafisica incomprensibile che soddisfa solo
le orecchie di pochi privilegiati, con gesti e contegno di un commediante”.
Durante l’estate del 1853,
padre Gondrand va a casa sua dove è appena morto uno dei suoi fratelli che
aveva lasciato una famiglia numerosa nel bisogno. Così chiede la dispensa dai
voti per poter aiutare la famiglia. Ma sant’Eugenio gli ricorda: “Devi aver
dimenticato i doveri della tua vocazione per credere che i vincoli perpetui da
te contratti davanti ai santi altari, e che un giuramento in qualche modo
pronunciato tra le mani dello stesso Gesù Cristo, possano essere sciolti per le
ragioni che mi esponi [...] Scioglierti dai voti, mai”. Tuttavia lo autorizza a
lavorare fuori della comunità oblata, per aiutare la famiglia (tra l’altro il padre
è anziano e ammalato), a condizione che viva in spirito di povertà e mantenga i
rapporti con il Superiore Generale.
È quello che fa padre
Gondrand, mantenendo sempre la corrispondenza con il Fondatore e padre Casimir
Aubert, Segretario generale.
Divenuto parroco a Bourgoin (Isère),
continua a svolgere il ministero di “missionario apostolico” in quasi tutta la
Francia. È in questo periodo che guida gli esercizi spirituali ai sacerdoti
della diocesi di Tarbe, incontra santa Bernadette, intrattiene una
corrispondenza con lei, che gli scrive, per la prima volta, la storia delle apparizioni.
Dopo la morte del vescovo de
Mazenod, padre Gondrand scrisse a padre Tempier il 26 novembre 1861 per
chiedere la dispensa dai voti: “Non considerarmi un ribelle che merita i tuoi
anatemi, ma piuttosto come una persona sofferente, ancora degna delle tue
sollecitudini”. Padre Tempier, allora vicario generale della Congregazione,
scrive su questa stessa lettera: “Risposta, 30 novembre, concessa dispensa”.
Dopo Bourgoin, p. Gondrand fu
parroco di Saint-Chef (Isère) dove morì nel 1890. Predicò e pubblicò alcuni dei
suoi sermoni, in particolare Le Beatitudini evangeliche (Marsiglia,
1881). Dopo la sua morte, i padri Pierre Nicolas e Marius Devès, omi, pubblicarono
sette volumi dei suoi discorsi (Parigi, 1897-1901).
Delle sue predicazioni
abbiamo ottimi giudizi: «Sondava tutte le profondità evangeliche» (Mons. C.L.
Gay, vescovo ausiliare di Poitiers). Le sue «conferenze rivelano il teologo, il
l’asceta, il pensatore, lo scrittore» (Mons. Gaspard Mermillod, vescovo di
Losanna e Ginevra, poi cardinale). Padre Burfin, omi, considerava gli scritti
di padre Gondrand “opere di genio” e padre Charles Baret,.omi, diceva: “Non
conosco nella storia un genio creativo come Gondrand”.
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