giovedì 12 dicembre 2019

Vieni: il duplice movimento dell’Avvento


Il verbo dell’Avvento è “Vieni”, "Vieni, Signore Gesù", come ricorda la grande invocazione dello Spirito e della Chiesa, alla quale il Signore risponde: “Sì, vengo presto” (Apocalisse 22, 17.20).
La direzione è dal Signore verso di noi.

Questi giorni mi viene in rilievo l’altra direzione del verbo “vieni”, quella che va da noi al Signore.
È lui che invita: “Vieni”.
Quanti testi evangelici con questa richiesta!

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro (Mt 11, 28).
Disse loro: “Venite e vedete”, andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui (Gv 4, 29).
Venite dietro di me, vi farò diventare pescatori di uomini” (Mc 1, 17).
Gli disse Gesù: “Vieni”. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare e andò verso Gesù (Mt 14, 29).
Vieni e seguimi (Mt 19, 21).
Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’ (Mt 5, 31).
Venite benedetti dal Padre mio… (Mt 25, 34),
All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venire, è pronto” (Lc 14, 17).
Gesù disse loro: “Venite a mangiare” (Gv 21, 12).

Il cammino dell’Avvento non è unidirezionale. È un incamminare l’uno incontro all’altro, espressione di un desiderio reciproco.
Lui viene a noi, ma anche noi dobbiamo andargli incontro!

Nessun commento:

Posta un commento