martedì 24 dicembre 2019

Avvolto in fasce, avvolti di luce



Maria avvolse il bambino nelle fasce. Un gesto materno, pieno di tenerezza e d’affetto. Un gesto preparato fin da quando aveva saputo di essere in attesa di un bambino. L’angelo lo aveva annunciato come «Figlio dell’Altissimo», ma sarebbe pur stato un bambino. Certamente, premurosa, partì da Nazareth con l’occorrente per il parto, anche se sant’Alfonso de Liguori canta: “mancano panni e fuoco…”.
Natale: mistero di Dio che si fa uomo nella fragilità di un bambino che ha bisogno di essere avvolto in fasce per essere riparato dal freddo.
In quel gesto amorevole della Madre i Padri della Chiesa hanno visto l’umanità, significata dalle fasce, che avvolge la divinità: Gesù è vero Dio e vero uomo. Non è un mito, non una favola bella. Le fasce dicono la verità del suo farsi uno di noi.
Quel gesto della Madre prelude a quello che compiranno molto più tardi, dopo la tua morte, altre donne, quando lo avvolgeranno in un altro panno. Là si vedrà ancora più chiaramente che Gesù si è fatto veramente uomo, avvolto dalla nostra miseria, dal nostro peccato, dalla nostra morte.

La notte di Natale conosce un altro evento, di segno opposto: la gloria del Signore avvolge di luce i pastori. Se avvolgere con panni il bambino esprime un gesto materno, avvolgere di luce i pastori esprime un gesto paterno di Dio di altrettanta tenerezza e amore, pensato fin dall’inizio dei tempi, e prima ancora, da tutta l’eternità. Ed è segno dell’umanità divinizzata.
È un’umanità semplice quella che Gesù incontra nel suo nascere: non sa né leggere né scrivere, vive ai margini dei villaggi, è scartata e temuta. Sono gli ultimi e Dio li avvolge di luce, li trasfigura, rendendo loro la dignità regale di figli di Dio.
Natale: l’uomo accoglie Dio ed è trasformato in Dio. Divino e umano, Cielo e terra si abbracciano. È il «mirabile scambio» cantato dai nostri antichi Padri: l’uomo dà a Dio la sua umanità – le fasce –  e Dio dà all’uomo la sua divinità – la luce.
Figlio di Dio, Gesù si fa uomo per fare dell’uomo il figlio di Dio, avvolto di gloria. Scende su questa nostra terra per innalzarci nel suo Cielo. Spegne la sua luce, si rende opaco, nasconde la tua gloria nella piccolezza di un comune bambino, per accendere in noi il divino.


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