giovedì 5 dicembre 2019

Il quinto vangelo? Il vangelo di sempre, vissuto


“No, non credo affatto che codesti Viandanti in Cristo proclamino realmente un evangelo sconosciuto. La mia impressione, quando sono passati dalle nostre parti, è stata che professano il medesimo vangelo nostro: solo che lo leggono in maniera diversa dalla nostra”.
Così in una lettera di Andrea, ministro nella chiesa di Santo Stefano, ad Antrodico, indirizzata al vescovo di Spoleto nell’anno 1000.
E Romualdo, vescovo di Todi, ad Alessandro II papa: “Questi Viandanti seguono in fondo il Vangelo di sempre, ma lo seguono fedelmente, da farlo parere irriconoscibile”.

La mia lenta lettura de Il quinto evangelio di Pomilio mi porta in un mondo medievale ricco di attese, di desiderio di una Chiesa semplice e pienamente evangelica; un mondo che si protrae nei secoli successivi.
Un libro che mostra una grande erudizione e una grande fantasia, capace di ricostruire ambienti, sensibilità, storie che anelano a tornare alla Chiesa primitiva e che sognano un mondo fatto di fraternità.
Sono pagine capaci di contagiare, come contagiano, ad esempio, Benedetto da Monforte, vescovo di Vercelli, che scrivendo all’inquisitore Teobaldo da Cremona, confida che si sente scosso dai predicatori che vengono dalla Francia e che sono tacciati da eretici: “Li approvo in cuor mio, e considerandoli mi dico: Vorremmo detestarli se ci richiamano a vivere secondo i Vangeli, e non solo a parlare secondo i Vangeli? Io finora ai Vangeli avevo sempre pensato come a un libro di devozione, e invece ho scoperto che sono una fonte di virtù antagoniste”. Ciò che tubava era che “non predicano un vangelo inconsueto: solo, è inconsueta la maniera in cui lo predicano, addirittura pretendendo che lo si debba mettere in pratica”.

Torna dunque la domanda: questo quinto vangelo a cui tanti si riferiscono e di cui affiorano ovunque le tracce, esiste veramente? Forse è semplicemente il Vangelo di sempre - i quattro Vangeli - riscoperti con tutta la loro forza dirompente: è il Vangelo "sine glossa".

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