Ieri la novena di
Natale ce l’ha fatta De Crescenzio. Oggi tocca allo scrittore Fortunato
Pasqualino. Ieri siamo andati a Napoli, oggi in Sicilia:
Ricordo che da bambino in Sicilia tra i personaggi del presepio
m’impressionava in particolare u
spavintatu du prisepiu. Stava davanti alla grotta, alla destra di
chi guardava. Pareva agitarsi tutto dalla gran meraviglia,
occhi, bocca e braccia aperte, quasi a gridare per un prodigio che lui solo
dava l’impressione di avere presente. Gli altri
personaggi non ci badavano. In mezzo alle campagne di muschio, ai fiumi di
carta argentata, alle rocce e alle casette di scorza di sughero, ciascuno
andava per il proprio sentiero alla grotta coi
doni tra le braccia, come se si recasse ad attingere acqua al pozzo, a vendere
la roba al mercato, a consegnare lavori fatti. I pastori avevano l’indifferenza
dei giorni in cui pascolano i greggi. Chi sonava la zampogna, la sonava allo
stesso modo che il contadino arava, il muratore dava la calce a un muretto, un
bevitore beveva, una donna cuciva. Tutti continuavano a essere intenti nelle loro faccende. Se nella grotta al
posto di Gesù fosse nato un altro o nessuno,
non sarebbe cambiato nulla. Solo «u
spavintatu» scoppiava di meraviglia, come se vedesse qualcosa che neppure gli
angeli scorgevano.
Pur senza scomodare Platone e Aristotele, per i quali la meraviglia sarebbe principio di sapienza filosofica, debbo dire
che non mi dispiaceva del tutto se, per una mia certa tendenza a meravigliarmi delle cose, qualche volta si diceva ch’ero «nu
spavintatu di prisepio».
Chissà
se riusciremo a meravigliarci anche noi di questo bambino che nasce… Che
sorpresa bella!
Domenica
scorsa alla galleria Alberto Sordi di
Roma i e le Gen4 hanno offerto ai passanti delle statuette di Gesù Bambino.
Chissà se riusciremo a meravigliarci
anche noi di questo bambino che nasce… Che sorpresa bella!
Domenica scorsa alla galleria
Alberto Sordi di Roma i e le Gen4 hanno offerto ai passanti delle statuette di
Gesù Bambino. Tanti passanti hanno tirato dritto
indifferente, come diceva Pasqualino Fortunato: “Tutti continuavano a essere intenti
nelle loro faccende”.
Alcuni
però si sono fermati, meravigliati da Gesù Bambino.
Una signora molto distinta ha
confidato: ”Sono di Firenze, sono venuta a Roma per riposare e ritrovare il
Natale. Ho visto luci, alberi ma non ho sentito il Natale. Finalmente oggi voi
qui me l’avete fatto sentire! Domani, lunedì, è il mio compleanno: qual è il
regalo più bello che ho ricevuto? Il regalo è questo, aver ritrovato il vero
Natale!! Grazie bambini, davvero!”
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