martedì 10 dicembre 2019

Diamoci una regolata



Oggi ho portato a stampare le dispense del corso che sto dando al Claretianum. L’ultima parte riguarda le Regole degli Oblati. È stata l’occasione per passare in rassegne tutte le edizioni.
Quella del 2018 è la dodicesima revisione. E la storia non è certamente finita qui, c’è infatti un comitato permanente per aggiornare le Regole.
Ma c’è bisogno di cambiare costantemente?
Le realtà di fondo sono ben salde, ma il modo di attuarle deve rimanere agile, flessibile, attento all’evoluzione, ai nuovi contesti culturali.

Questo dice anche la “relatività” della Regola, nel senso che è a servizio della libertà dello Spirito. Al pari di Giovanni Battista nei confronti di Cristo, essa potrebbe ripetere: “Bisogna che lo Spirito Santo cresca e io diminuisca” (cf. Gv 3, 30).
La Regola dunque non chiude, ma apre, indica la direzione di un cammino che ognuno deve percorrere nella libertà-docilità dello Spirito. Rimane a servizio della Parola di Dio, aiuta ad attuarla in pienezza.


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