domenica 13 gennaio 2019

Dare è dire


Sabato sono stato a parlare a Castelgandolfo: 430 laici impegnati nelle parrocchie, provenienti da tutta Europa, con 7 traduzioni. È stato un momento di luce per tutti, a cominciare da me.
Quando ho terminato ci sono stati molti interventi e domande.




Tra le altre una domanda mi è stata rivolta da un congolese che vive in Belgio. Mi chiedeva come fare ad annunciare il Vangelo in una società che non sa più ascoltate o che non ha tempo per ascoltare.
Avevo appena spiegato che “dire è dare”. Il vero dire è comunicare la realtà detta e introdurre in essa. Mi riferivo in particolare alla comunicazione dell’esperienza di Dio, chiamata a diventare una autentica mistagogia, un portare dentro il mistero, ossia nella realtà più profonda di Dio.
La risposta alla domanda era dunque facile, bastava invertire i termini:
“dare è dire”.
Si può dire anche senza parlare, con il solo dare: ogni gesto d’amore, fatto di attenzione, ascolto, servizio, disponibilità, può risultare più eloquente di ogni parola e poi rivelarsi un autentico annuncio.



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