sabato 12 gennaio 2019

In preghiera perché scenda lo Spirito


Mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Lc 3, 21-22).

L’iconografia raffigura la discesa dello Spirito su Gesù nel momento in cui Giovanni lo battezza.
Tutti e tre i Sinottici narrano invece che i cieli si aprirono, lo Spirito discese e il Padre parlò, dopo il battesimo, quando Gesù era uscito dal Giordano, non nel Giordano.
Luca fa allontanare Gesù dal fiume e lo ritrae in preghiera e proprio durante la preghiera accade l’evento straordinario nel quale tutta la Trinità si manifesta.
Chissà dove si era ritirato Gesù.
Dopo la recente visita al Giordano, proprio sul luogo nel quale Giovanni battezzava, mi è più facile collocare quel momento di luce. È un luogo nel quale c’era un guado, lo stesso attraversato da Giosuè per la conquista di Gerico, e quindi frequentato al tempo del Battista. Questo spiega anche perché tanti venissero facilmente da lui.
Adesso il fiume è circondato da canneti e dai più vari arbusti, con il deserto attorno, proprio come doveva essere al tempo di Gesù.
Guardando quei luoghi mi sono immaginato la capanna che Gesù s’era costruito poco distante, quella nella quale invitò Andrea a Giovanni ad andare a trovarlo, e dove i due rimasero tutto quel pomeriggio.
Forse dopo il battesimo si trovava lì, da solo, in preghiera, quando si aprirono i cieli.
A differenza di Matteo, dove il Padre parla a tutti, in Luca (come in Marco) egli si rivolge proprio al Figlio suo, l’Amato. Non parla alle folle, che non ci sono, ma proprio a lui, per fargli conoscere la sua identità, la missione. È lo Spirito che gli fa intendere la voce del Padre e gli fa prendere coscienza in maniera nuovissima di essere davvero il Figlio di Dio e di essere l’Amato.

Gesù è in preghiera, come Luca ama spesso ritrarlo specialmente nei momenti più importanti della sua vita.
Perché scenda lo Spirito si richiede la preghiera.
Anche nel cenacolo Maria e gli apostoli attendevano lo Spirito stando in preghiera.
Sicuramente anche Maria, all’annunciazione, si trovava in preghiera quando scese su di lei la Potenza dell’Altissimo.
È l’esperienza di Gesù che continua.
Anche per noi, con il battesimo, i cieli si aprono, anche su di noi scende lo Spirito, anche a noi il Padre dice che siamo i suoi figli amati. Ma per poterlo capire e vivere, occorre mettersi in preghiera.


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