domenica 6 gennaio 2019

Il nuovo tempio



La visita alla spianata delle moschee e al muro occidentale ha concluso il nostro Pellegrinaggio in Terra Santa. È il luogo dove sorgeva il tempio e dove la tradizione narra che sia giunto Mohamed per salire fino al settimo cielo in una straordinaria esperienza mistica.
Le due religioni rivendicano il sito, che fanno coincidere con il monte sul quale Abramo avrebbe dovuto sacrificare il figlio, Isacco per gli ebrei, Ismaele per i musulmani.
Gli ebrei pregano da sotto, lungo il muro occidentale che sosteneva il tempio, il luogo per loro più santo. I musulmani pregano da sopra, dove hanno edificato le due artistiche moschee.
Li abbiamo seguiti nella preghiera con grande rispetto e amore.
Ognuna delle due religioni rivendica il possesso del luogo, in maniera esclusiva, a volte anche in maniera violenta.


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Chi non lo rivendica siamo proprio noi cristiani. Gesù aveva decretato la distruzione del tempio e aveva annunciato la nascita di un tempio nuovo, costituito da lui stesso, di cui noi siamo pietre vive.
Alla fine, secondo l’apocalisse, non ci sarà alcun tempio, perché Dio sarà il nostro tempio. Noi siamo figli della Gerusalemme celeste.
È stato bello visitare la Gerusalemme terrena, così ricca di memorie del Signore.
Ma possiamo partire senza nostalgia perché portiamo il tempio con noi, con la missione di ricostruirlo ovunque.

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