sabato 20 gennaio 2018

Seguirlo, la nostra conversione


«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo».
«Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». (Mc 1, 14-20)

Seguirlo, la nostra conversione
Il tempo è compiuto! Il tempo aveva il compito di portare la storia a incontrarsi con il Verbo fatto carne.
Il cielo e la terra sono stati creati per es­sere il luogo di comunione fra creato e increato, fra Dio e noi. Ed ecco, il momento è venuto, la storia ha raggiunto il suo culmi­ne, il tempo ha adempiuto la sua missione.
Dio si incontra con noi, inizio di una comunione che non avrà più fine. È il tempo della pienezza, del compimento: la storia è terminata, o forse è appe­na al suo vero principio.

Per entrare in questa pienezza, nel nuovo inizio della nuova sto­ria che ci porterà a essere con Dio per sempre, nel regno fatto vicino, Gesù pone delle condizioni: «convertitevi e credete nel van­gelo». Due parole di cui non termineremo mai di scoprire la densità e le esigenze.
Conversione, ossia cambiare il nostro modo di pensare per en­trare nel suo. Credere nel vangelo, ossia cambiare il nostro modo di pensare per entrare nel suo. Sì, sono la stessa cosa. Conversio­ne vuol dire accogliere e vivere ogni sua parola, e il vangelo cambierà il nostro cuore e la nostra mente, ci orienterà sulla via dritta, ci insegnerà il modo di vedere, di pensare, di agire di Dio, così diverso da quello a cui siamo abituati. “Convertitevi cre­dendo nel Vangelo, cambierete vita se crederete nel vangelo”.

Perché questo non rimanga un invito astratto, Gesù indica subito il modo per attuarlo. Passa lungo il mare di Galilea, incontra per­sone concrete, con un nome, un volto, un mestiere, e le chiama a seguirlo. Andavano tranquille per la propria strada ed egli cambia loro direzione. Non seguiranno più le correnti del lago e dei pesci, o i loro pensieri e desideri: seguiranno Gesù. Non avranno più le loro cose e la loro casa, avranno lui. Non eserciteranno più il loro mestiere, serviranno lui e il suo vangelo in una nuova missione.
Forse è proprio questa, nella sua realtà più profonda, la conversione e la fede nel vangelo. Lasciar cadere dalle nostre mani ciò a cui siamo morbosamente legati, per protenderle verso Dio. Alzarci da dove siamo a riparare le nostre reti, per seguire Gesù. Lasciarci guardare da lui ed entrare nel suo mondo. La sua vita, la nostra vita; i suoi sogni, i nostri sogni; la sua preghiera, la no­stra preghiera; la sua missione, la nostra missione.

Lungo il vangelo troveremo i discepoli che ancora armeg­giano con barche e reti, ma non è più quello il loro mondo. Tornano alle cose di prima, ma tutto è diverso. Non sono più gli stessi e tutto attorno a loro è cambiato. Lui l’unico pensiero, l’unico interesse, l’unico amore. La sua passione per l’umanità, l’unica loro passione: pescatori di uomini.

Nessun commento:

Posta un commento