mercoledì 20 luglio 2011

Tutte di Dio e piene di gioia

La Cassia mi porta su è giù per valli e colline versi e assolate. Gli antichi paesi si disegnano sugli speroni di rocce: Sutri, con le sua tombe scavate nelle rocce, Capranica, fino a Vetralla, cittadina dalle lontana origine etrusca, risale al X ed il IX secolo a.C. Quando i romani la distrussero tra il V ed il IV secolo, la popolazione si rifugiò nella vicina Forum Cassii. La Vetralla di oggi è quella risorta in periodo altomedievale. Gli Orsini e molte delle più importanti famiglie delle Tuscia se ne contesero il possesso, gli Anguillara, i Borgia i Cybo, i Farnese.
Circondata dai boschi che si arrampicano sulle falde del Monte Fogliano e del Monte Panese, Vetralla si inserisce armoniosamente nell’ambiente aumentandone il fascino un po’ misterioso.
Pochi passi nel borgo medievale con la piazza della Rocca, il Duomo, la chiesa di San Francesco, con l’antica cripta a sei navate, i Palazzi della nobiltà cittadina, il Palazzo Comunale…
Ma la meta è appena fuori paese: il Carmelo. Dalla metà del 1600 era ubicato nell'antica Rocca dei Vico, superbo castello medievale, prima di essere totalmente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu ricostruito nel 1945, adattando la villa dello scultore Canonica. Le Carmelitane avevano avuto profondi rapporti spirituali con san Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti. Un segno dell’attuale fecondità spirituale delle carmelitane vetrallesi è la fondazione del Monastero S. Giuseppe di San Giovanni La Punta (CT). Sì, ci sono ancora le monache! Ci sono ancora donne che si danno tutte a Dio… e sono piene di gioia!!!

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