domenica 26 dicembre 2010

Col sorriso negli occhi e la gioia nel cuore

“Gesù ti ama, e io faccio lo stesso!”. Dietro le lenti spesse, gli occhi di p. Clarence brillano di gioia. “Ogni volta che mi fermo a pregare e chiedo a Gesù: cosa deve dire oggi alla gente? Lui mi risponde sempre: Di’ loro che li amo immensamente! Allora, non soltanto lo dico, ma cerco di fare lo stesso, di amare ogni persona che incontro. A dire la verità lo faccio anche per un certo interesse, perché ogni volta che amo mi sento più contento e ricevo in contraccambio molto più di quanto dono”.
Ha 90 anni, padre Clarence. Ufficialmente è in pensione da 30 anni, ma non glielo dite, e soprattutto non ditelo alla gente del santuario di Nostra Signore della neve. Ogni giorno è lì ad accogliere i pellegrini, fa da guida al santuario, si intrattiene a parlare con l’uno e con l’altro, ascolta le confessioni, guida la preghiera… È di una bontà eccezionale e tutti gli vogliono bene. “Che gioia, mi dice, vedere quante cose belle Dio opera attraverso uno strumento così insignificante. A scuola non riuscivo, non sapevo esprimermi. Mi hanno mandato a studiare teologia in Canada, dove si insegnava in francese e in latino, lingue che io non conoscevo… Ho poche doti, sono timido… eppure Dio fa tante cose belle attraverso di me”. E mi racconta la sua storia, che inizia il 2 novembre 1920 nel Minnesota. Quarto nato in una famiglia di contadini, dopo di lui sono arrivati altri quattro fratelli e sorelle; Dio aveva materiale per vocazioni particolari: due Oblati e tre suore.
Ordinato prete nel 1948, passa la maggior parte del tempo nella casa di formazione come economo, “senza mai niente di particolare, se non la gioia di servire il Signore e la mia famiglia oblata”. Inaspettata la richiesta di entrare nella Marina come cappellano. Fa notare che ha ormai 40 anni, età nella quale non si può più entrare nelle Forze Armate. Basta una leggina ad personam del Congresso per aprirgli davanti 20 anni di servizio come capitano. Segue l’esercito americano in 35 Paesi del mondo, Europa, Turchia, Alaska, Hawaii, Corea… Durante la guerra del Vietnam è in Giappone, nell’ospedale dove ogni giorno arrivano feriti e morti dal fronte. 20 anni accanto ai militari e alle loro famiglie per svolgere il suo consueto lavoro: ascoltare, consigliare, aiutare a pregare, senza guardare se uno è cattolico o di un’altra Chiesa. “Ho passato gli ultimi tre anni di servizio militare nell’ospedale di San Antonio in Texas. Prima di ogni operazione stavo con il soldato o la soldatessa ammalati, spiegavo come sarebbe stata l’operazione, che l’equipe dei medici era molto brava, che avevo seguito tante operazioni… Spesso li accompagnavo in sala operatoria… In servizio 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana. Pregavo con loro, a volte si confessavano, anche se non erano cattolici…”. Mi confesso anch’io, e lui: “Come sono contento che mi dai la possibilità di ascoltare la tua confessione, così posso dire anche a te quanto Dio ti ama!”.
Alla fine mi mette in mano una preghiera:

Ti amo Gesù.
Gesù, quante volte penso di essere troppo occupato per poter pregare. Le mie giornate sono così piene… Allora dico:
Gesù, sicuramente non ti aspetteresti che io sia così preso dalle mie cose al punto da non aver tempo per pensare a te.
Tu mi sei sempre accanto, Gesù, tu solo sei la mia forza, il mio coraggio, il mio aiuto.
Vorrei diventasse un’abitudine, Gesù, quella di parlare con te come ad un amico, confidandoti gioie e dolori.
Così, dal fondo del cuore, voglio dirti semplicemente:
Ti amo Gesù.
Quando sono stanco, aiutano a ripetere:
Ti amo Gesù.
Quando ho difficoltà a perdonate, dove semplicemente ripetere:
Ti amo Gesù.
Quando sopraggiunge il buio e non so più dove sei, ti chiamo e dico:
Ti amo Gesù.
Gli impegni quotidiani diventeranno più facili, e il lavoro si trasformerà in una preghiera che dice:
Ti amo Gesù.
Quale  difficoltà potrà turbarmi, quale dolore sopraffarmi, se continuo a ripetere:
Ti amo Gesù.
Per le gioie che mi hai dato, per le grazie di cui m’hai colmato, il mio grazie sarà sempre:
Ti amo Gesù.
Anche solo per rivolgermi a te, senza un motivo particolare, lasciami dire:
Ti amo Gesù.
E quando giungerò al tramonto della vita, e mi inviterai a casa, lasciamo dire ancora una volta, qui in terra, prima della partire:
Ti amo Gesù.
E quando mi chiamerai a giudizio, sii misericordioso, Signore, perché tu sai quante volte ho ripetuto
Ti amo Gesù.

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