A differenza della parabola della domenica precedente, dove
il seminatore spargeva la semente con prodigalità, questa volta il seminatore –
anzi i seminatori – sono accorti e ben attenti al campo. Conoscono il loro
mestiere e sanno che debbono ripulire il terreno dalle erbacce perché il grano
posso crescere bene. Questa volta è il padrone che si mostra meno esperto dei
suoi operai. Ed è proprio con lui che adesso Gesù si identifica. Il suo
comportamento si discosta sempre dalla nostra logica ed esperienza. Ogni volta
ci sorprende.
Vorremmo una Chiesa di puri e di giusti. Così come vorremmo
ogni nostra famiglia, ogni nostra comunità, ogni nostro ambiente di vita e di
lavoro composti da persone a modo, brave, giudiziose. Come saremmo contenti di
purificare dal male, da elementi di disturbo, perché tutto sia armonia e gioia
e pace. Quante volte vorremmo distinguere nettamente grano e zizzania, buoni e
cattivi, e operare una giusta separazione per liberarci una volta per tutte
dallo scandalo del male. Mi chi ci ha costituiti giudici degli altri? Siamo poi
così sicuri di sapere dove passa la demarcazione tra bene e male, tra buoni e
cattivi?
Gesù che sapeva discernere a colpo sicuro il grano e la
zizzania, invece di strappare quest’ultima si sei posto dalla sua parte: andava
in cerca dei peccatori e stava con loro. Nel suo campo tutto può accadere,
anche che la zizzania si converta in grano. Che strada agricoltura la sua. Dà
tempo e prende tempo, con ognuno di noi. Ha lasciato che Giuda restasse tra i
Dodici, fino all’ultimo. Almeno il suo campo Gesù avrebbe potuto ripulirlo!
Invece no. Ha saputo convivere con i peccatori. Nel suo campo ha lasciato anche
i due ladroni che lo affiancano sulla croce. Proprio all’ultimo uno di loro,
zizzania, si è convertito in grano. Prima che avvenga la mietitura possono
accadere tante cose.
Pazienza e tolleranza.
Chi mi dà il diritto di scartare qualcuno se neppure Gesù l’ha
fatto? La sua Chiesa, come la sua comunità, è fatta di santi e peccatori. I
nostri ambienti ospitano buoni e cattivi. È la chiamata a convivere con tutti,
con la pazienza di Dio, il suo amore, la sua speranza.
Non ho mai pensato cosi' all'atteggiamento?insegnamento di Gesu'! Certo, preso sul serio e messo in pratica fa la vita piu' serena...
RispondiElimina