venerdì 19 aprile 2019

La tunica indivisa e la rete che non si spezza



La tunica "di Cristo", conservata a Treviri
La Passione secondo Giovanni domina il Venerdì Santo.
Nel suo Vangelo l’apostolo usa due volte soltanto il verbo schízo, dividere: per descrivere la tunica di Gesù, durante la passione, e la rete di Pietro, dopo la risurrezione. Tutte e due sono indivisibili. La traduzione italiana non lascia vedere l’impiego dello stesso verbo, come invece nel greco: della tunica è detto che era tutta d’un pezzo e quindi i soldati decisero di non dividerla; della rete di Pietro si dice che non si strappò. In ambedue i casi nessuna divisione, nessuna schizofrenia.

La tradizione ha visto nella tunica indivisa di Gesù il simbolo della Chiesa. Le vesti furono divise in quattro parti, scrive Agostino, a indicare che la Chiesa è diffusa ai quattro venti, la tunica non si stracciata perché la Chiesa, cattolica e sparsa nel mondo, rimane sempre una. “Questo mistero dell’unità – scrive san Cipriano – questo vincolo della concordia… viene raffigurato quando nel Vangelo la tunica del Signore Gesù Cristo non viene affatto divisa né stracciata… Non può possedere le vesti di Cristo colui che scinde e strazia la Chiesa di Cristo… Col mistero della tunica e col simbolo di essa, Cristo raffigurò l’unità della Chiesa”.

Sull'Aventino con alcuni dei partecipanti alla visita
Similmente nella rete di Pietro durante la pesca miracolosa dopo la risurrezione. Aveva pescato 153 grossi pesci, un numero letto in molto modi: la somma da 1 a 17, un triangolo con base 17, numero di misteriosa perfezione; oppure si pensa alle 153 specie di pesci conosciute dagli antichi zoologi. In ogni caso il numero di pesci indica la totalità dell’umanità raccolta dalla Chiesa. Tuttavia la rete non di strappa, rimane unita, proprio come la Chiesa.

Particolarmente bella, ieri notte, la visita delle sette chiese all’Aventino.
Una breve eco:
Volevo proprio ringraziarti! È tanto difficile per me trovare dei momenti a tu per tu con Gesù e ieri mi hai fatto il dono di potergli stare accanto per lungo tempo e allo stesso tempo ritrovarlo nelle mie sorelle e nei miei fratelli con cui ho potuto condividere con qualche ora del mio Giovedì Santo.

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