venerdì 5 aprile 2019

Aiutiamoli a casa loro: falso



Non è nella linea del mio blog (supposto che il mio blog abbia una linea) entrare in campo politico. Tuttavia su whatsapp sta circolando un messaggio la cui diffusione viene attribuita agli Oblati tirandomi personalmente in ballo. Mi pare quindi opportuno dissociarmi da esso.

Nel messaggio appare una foto del cardinal Robert Sarah con una frase attribuita a lui: “Resto perplesso di fronte a questi migranti senza documenti, senza progetti, senza famiglia. Pensano di trovare qui il paradiso terrestre? Se è bene aiutarli, credo che sia bene farlo a casa loro, nei loro villaggi, presso le loro tribù. Non si possono accogliere tutti i migranti del mondo. La Chiesa non può cooperare con questi traffici umani che sembrano una nuova edizione della schiavitù. Trovo scandaloso che si usi la Parola di Dio per giustificare tutto ciò. Vedete che siete invasi dall’Islam: essi vogliono islamizzare il mondo intero”.
Mai fidarsi di quanto circola indiscriminatamente su internet. Occorre sempre verificare. Sicuramente questa è una fake news. Il titolo è “Lui è un grande”, penso riferito al cardinale. Lo è, come lo dimostra la sua biografia. Non può essere vero quello che gli si attribuisce, altrimenti non sarebbe un grande, ma una persona squallida, e lontana dal suo compito di cardinale, che è di essere di sostegno al Papa. Se fosse vero quello che gli si attribuisce dovrebbe tornarsene subito in Africa come chiede agli immigrati, e dovrebbe andare a dire queste cose ai diretti interessati, ai suoi connazionali, nei campi profughi, piuttosto che rivolgersi agli italiani e insegnare loro quello che devono fare.

- Aiutarli a casa loro? È la più falsa dichiarazione dei nostri politici, per dire che non vogliamo tra i piedi gli immigrati. Nei loro Paesi ci andiamo in effetti, ma solo per sfruttarli e per appoggiare regimi compiacenti e corrotti, che ci consentano di fare i nostri affari. Li aiutiamo nei loro Paesi esportandovi armi.

- Traffici umani? Ci sono, ma secondari rispetto alla disperazione di gente che scappa da condizioni umani e politiche invivibili e che, pur di fuggire, è pronta a tutto, anche a lasciarsi schiavizzare, trovando la schiavitù migliore della situazione in patria.

- Anti evangelica la compassione e l’accoglienza? Antievangelica la parabola del buon samaritano? Antievangeliche le parole terribili del giudizio finale: “… non l’avete fatto a me”? È scandaloso l’uso della Parola di Dio che dice “Non molesterai lo straniero né l’opprimerai perché voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto” (Es 22, 20), o “Amerai lo straniero come te stesso” (Lv 19, 34)?
I vescovi italiani nella nota finale del Consiglio permanente hanno nuovamente espresso con forza il «dovere dell’accoglienza, a cui lo stesso Santo Padre non cessa di richiamare» verso quegli esseri umani costretti, per varie ragioni, a lasciare i propri paesi d’origine, cercando rifugio all’estero. E molte diocesi hanno confermato la volontà di continuare a ospitare le persone che con il nuovo decreto sicurezza rischiano di perdere il permesso di soggiorno umanitario, «facendosene carico e promuovendo iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di raccolta fondi». Un “farsene carico” che tenga conto delle concrete possibilità di integrazione.

- Invasione islamica? Scappa chi è in difficoltà, a prescindere dalla fede che professa. C’è un pericoloso integralismo islamico che va combattuto, come c’è un pericoloso integralismo cristiano che va altrettanto combattuto.

Per fortuna abbiamo papa Francesco. Nella sua ultima udienza generale (3 aprile) riguardo agli immigrati ha detto:
«Come Santa Sede abbiamo offerto il nostro contributo che si riassume in quattro verbi: accogliere i migranti, proteggere i migranti, promuovere i migranti e integrare i migranti. Non si tratta di calare dall’alto programmi assistenziali, ma di fare insieme un cammino attraverso queste quattro azioni, per costruire città e Paesi che, pur conservando le rispettive identità culturali e religiose, siano aperti alle differenze e sappiano valorizzarle nel segno della fratellanza umana».
Riguardo ai musulmani:
«Quello che Dio vuole è la fraternità tra noi e in modo speciale con i nostri fratelli figli di Abramo come noi, i musulmani». Per questo «non dobbiamo spaventarci della differenza: Dio ha permesso questo. Dobbiamo spaventarci se non operiamo nella fraternità, per camminare insieme nella vita».

4 commenti:

  1. L'Europa dovrebbe prende una posizione chiara in merito.

    RispondiElimina
  2. L'Europa dovrebbe prende una posizione chiara in merito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perfettamente d'accordo! L'Europa latita colpevolmente e scarica tutto sui paesi che si affacciano al mare

      Elimina