mercoledì 17 ottobre 2018

Padre Virgilio Baratto, missionario nel Nord Canada



Erano i primi di novembre del 1990 quando padre Virgilio Baratto mi portò con sé in foresta, fino alla sua baita sul lago. Mi trovavo in Alberta da poco più di un mese. Il tempo era bello, anche se freddo. Non era ancora comparsa la neve. Sulla moto a quattro ruote andavamo lenti lungo le piste, fermandoci di tanto in tanto per guardare da lontano un alce, scrutare le impronte dei lupi, prendere al volo una quaglia, controllare le trappole disseminate qua e là…
Giunti alla baita aspettammo che si facesse notte, poi scendemmo in barca lungo il fiume per posare le reti. Ero intirizzito dal freddo e spossato dalla fatica. La zuppa calda che mi preparò nella baracca mi rimise in sesto. Allora finalmente cominciò a raccontarmi storie di caccia e di pesca. Erano stati gli indiani Cree a insegnargli per primi i segreti delle foreste e dei laghi: la caccia, la pesca, le trappole, assieme alla lingua e ai costumi. Mi raccontò delle tante avventure con gli indiani della regione e della sua vita straordinaria.


Era nato il 26 giugno 1925 a Belluno, 14esimo di 17 figli, di cui 8 diventati suore e 3 sacerdoti, tutti nella Famiglia salesiana. Lui prese un’altra strada, quella degli Oblati di Maria Immacolata, poiché voleva essere missionario e lavorare tra gli indiani del Nord America. Ordinato sacerdote il 26 giugno 1952 a san Giorgio Canavese, fu subito destinato alle Missioni di Grouard-McLennan nel nord dell'Alberta. Nel settembre 1953 arrivò ad Halifax poi, in treno, a Edmonton, dove l'arcivescovo H. Routhier lo portò nella sua prima parrocchia a Sturgeon Lake dove avrebbe dovuto “imparare la cultura e la lingua del Cree o tornare da dove era venuto", come gli disse il vescovo.
Nell'autunno del 1955 fu trasferito a Hay Lakes e l'Arcivescovo gli disse che avrebbe dovuto imparare un'altra lingua, il Slavey-Beaver. Dopo due anni ad Atikameg, di nuovo in una comunità Cree, dove rimase fino al 1968. Mentre costruiva la sua terza chiesa e svolgeva la sua missione di pastore d’anima, padre Baratto passava il tempo libero a pescare, cacciare e catturare animali dalla pelliccia pregiata. Con quanto guadagnava aiutava le spese della parrocchia.
Nel 1968 ancora un'altra parrocchia, Marten River-Cadotte Lake, ed eccolo a costruire la quarta chiesa. Nel 1979 è a Wabasca-Desmarais. Questa volta trova la chiesa già pronta! Finalmente, dal 1989, sulle rive del Lesser Slave Lake.

La mia notte nella capanna di padre Virgilio fu breve. Al mattino presto eravamo di nuovo in barca per ritirare le reti. Era la prima volta che vedevo tanti pesci riempire la barca…
Il mio diario di quei giorni è sparito nel mio ultimo trasloco (quando ci sarà l’ultimo trasloco sparirà tutto!). Mi sono rimaste solo alcune foto. Ma ricordo ancora quei silenzi, quelle vastità, e il sorriso arguto di padre Virgilio Baratto.
Sabato scorso, 13 ottobre, è salito al cielo: questa volta il trasferimento è definitivo. Parlava otto lingue. Adesso parla la lingua degli angeli.


Nessun commento:

Posta un commento