sabato 6 ottobre 2018

Com'era all'Inizio?


«Dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due di­venteranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» (Mc 10, 2-16).

È questo il criterio di valutazione: tornare a vedere come stava­no le cose all’inizio.
Nel matrimonio ci siamo lasciati andare a tanti compromessi, a cominciare dal divorzio. Davanti a debo­lezze, fragilità, come anche a cattiverie e perversità, si corre ai ri­pari, a soluzioni di ripiego, cercando di salvare il salvabile: «Mosè ha permesso…». Ne conosciamo le conseguenze, con i drammi spesso nascosti.
Tu non ti soffermi in analisi teoriche, in disquisizioni scientifiche, in giudizi elaborati. Prendi atto della situazione dolorosa e ap­profondisci la riflessione, portandoci su un altro piano: «Dall’ini­zio della creazione…». Già, come stavano le cose all’inizio, quale era il tuo progetto quando plasmavi l’uomo e la donna? Creando hai immesso una legge in ogni cosa e a ogni cosa hai dato una fi­nalità, un perché. A noi scoprire il tuo disegno d’amore nascosto in ogni essere, il senso della nostra esistenza, e lasciarci guidare da quell’idea iniziale, dal principio della creazione.

Nel matrimonio quell’idea è chiara, o almeno la chiarisci, perché il mirabile iniziale rapporto uomo-donna si è spesso offuscato: dominio dell’uno sull’altra, vite parallele, infedeltà, violenze… Quando i farisei ti interrogarono, il problema si limitava al di­vorzio, ora siamo davanti allo stravolgimento completo del ma­trimonio. C’è proprio bisogno che tu ridica a tutti com’era al principio, come deve continuare a essere: due in uno, nella co­munione di vita e di ideale, nella reciprocità dell’amore, riflesso di quello che circola tra te, il Padre e lo Spirito Santo, cellula d’unità che genera l’unità della grande famiglia umana, armonia divina fatta storia.

Quello che oggi tu dici vale soltanto per il matrimonio? Non è un principio più ampio per comprendere ogni altra realtà creaturale e il nostro stesso agire? Com’era all’inizio? Ecco la domanda da porsi. Come mi hai pensato? Io a tua immagine e somiglianza, come te, amore… Io custode del cosmo, non pa­drone e despota… Io amico di mio fratello, non suo uccisore…
Quante distorsioni lungo la storia dell’umanità, quante devia­zioni nella mia storia personale. Debbo tornare a chiedermi: come ci hai plasmati, quale l’intento originale, come hai sogna­to i nostri rapporti, verso dove hai orientato il nostro cammino?

Tu, che hai creato per amore,
e tutto hai posto in armonia e unità,
perché sulla terra si vivesse
la comunione del cielo,
donaci di scoprire, giorno per giorno,
il tuo disegno di verità e di luce.
Riportaci alla santità delle prime origini,
e guidaci ad attuare i tuoi desideri di pace
perché nessuno distrugga ciò che Dio ha costruito,
ma siamo docili al tuo volere
così che si compia la tua volontà
come in cielo così in terra.

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