sabato 30 novembre 2013

Maranathà, Vieni Signore Gesù

“Nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti”
Così il Vangelo della prima domenica di Avvento.
“Non si accorsero di nulla”. Un evento straordinario stava per accadere sulla terra e loro erano tutti intenti in attività importanti, ma non nell’unico necessario; presi dalle molte cose, paghi degli affari ordinari, con gli occhi bassi, senza mai alzare lo sguardo verso l’altro e senza capire il perché del loro giusto affannarsi.
Così al tempo di Noè, così oggi.
Siamo tutti sempre di corsa, occupati in mille iniziative, intenti a costruire la nostra città terrena. Così dobbiamo fare (a parte la corsa!) in obbedienza al comando delle origini: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela…”. Dobbiamo mangiare e bere, prendere moglie e marito… Quello che spesso dimentichiamo è “perché”. Sarebbe come se, durante un viaggio, dimenticassimo la meta e ci perdessimo per strada.
Tutto ha un senso, una direzione, un fine, una meta: l’incontro con Dio.
Ogni gesto, ogni azione, un passo che ci avvicina a Lui. Camminiamo godendo delle piccole gioie che dissemini lungo la strada, ma senza fermarci ad esse. Compiamo con impegno (o almeno vorremmo) il lavoro da svolgere, attenti che tutto sia amore e donazione, ma per prepararci all’incontro con Dio, così da non arrivare a mani vuote. Perché quell’incontro ci sarà, anche se non sappiamo quando e come. Ci ha fatti per quello, viviamo per quello.
Oggi inizia l’anno liturgico, parabola del cammino della nostra vita e di quella della storia di tutti i tempi. Fin dai primi passi dovremmo sapere dove stiamo andando. Il Vangelo ci sveglia, ci inviti a rimanere attenti a quello che sta per accadere, così da essere pronti per la venuta del Signore.
Pronti? Lo saremo mai? Forse basta tenere acceso il desiderio di quell’incontro, l’attesa trepida e impaziente, l’adempimento di quanto Egli ci chiede di compiere, momento per momento, la preghiera che, fin dal primo secolo, fioriva sulle labbra dei cristiani: “Vieni, Signore Gesù”.

Vieni, Signore Gesù,
l’Alfa e l’Omega,
il Primo e l’Ultimo,
il Principio e la Fine.
Vieni, Signore Gesù,
speranza sempre viva,
attesa inconsapevole
di ogni creatura.
Sì, vieni, vieni presto.


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