“Roma ha sempre qualcosa da dare”, mi ha detto questa sera Lemoncelli,
un americano amante della città, quando mi ha visto rientrare a casa. È vero, c’è
sempre qualcosa di nuovo da scoprire, qualche scorcio che non hai ancora mai
visto, oppure una luce particolare che fa vedere con occhi diversi il già visto.
Non è necessario proporsi visite particolari, è sufficiente muoversi
per la città per il lavoro di ogni giorno o le piccole ordinarie commissioni:
Roma ti offre comunque qualcosa di bello e di sempre nuovo.
Mi è bastato per passare per piazza Farnese perché l’antico palazzo mi
mostrasse, attraverso le finestre del balcone lo stupendo soffitto a cassettoni
del salone delle feste. Accanto Campo dei Fiori ha acceso le sue luci per darsi
aria di festa. Di giorno il vivace e popolare mercato rionale, a sera uno dei
luoghi preferiti della vita notturna. La piazza sembra ricordarsi ancora d’essere
stata a lungo luogo di corse, tornei, mercato di cavalli… oltre che luogo delle
esecuzioni capitali.
Giordano Bruno, sempre imbronciato sta lì a ricordare che lui, filosofo
e frate domenicano, qui venne bruciato. È l’unica piazza dove si potevano
eseguire le pene capitali perché è l’unica piazza in Roma senza una chiesa! (E a
Dio non si potevano far vedere azioni del genere: impiccare, decapitare,
bruciare i figli suoi!)
Una stradina laterale mi mostra una lapide patetica del fu PCI, così
glorioso e forte in questa zona vicina a via delle Botteghe Oscure. Anche lui,
come Giordano Bruno, è passato a miglior vita.
Sono i piccoli gioielli che ti riserva la Roma quotidiana.
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